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I risultati dell’indagine “Le etichette fronte pacco in 7 paesi: NutriScore vs NutrInform” sono stati presentati lo scorso 15 dicembre. “Lo studio ha un valore scientifico che poco si presta a discussioni o interpretazioni e ci mostra cosa risulta importante per il consumatore: essere informato su ciò che mangia, senza incorrere in sistemi che impongono ciò che è salubre o insalubre e che vogliono dirigere le modalità di acquisto di chi compra” afferma Nicola Calzolaro, direttore di Federalimentare. 

La ricerca è stata curata dall’Osservatorio Waste Watcher International diretto dal prof. Andrea Segrè e monitorata con Ipsos, Università di Bologna e campagna Spreco Zero, in sinergia con Agrinsieme, Federalimentare, Federdistribuzione e Unioncamere.
I risultati della ricerca rafforzano la posizione sostenuta da Federalimentare contro il NutriScore: secondo i punteggi dello studio, il NutrInform risulta essere una delle modalità più apprezzate dai consumatori di tutti i paesi che hanno aderito al progetto. Il NutriScore, invece, è in assoluto l’etichetta meno gradita, con percentuali negative in quasi tutti i paesi, eccezion fatta per Germania e Spagna. Confermati dunque i segnali che da qualche tempo stanno arrivando dagli altri paesi, come la stessa Francia, dove si registrano pareri più critici verso il NutriScore. “Senza contare la decisa presa di posi-zione italiana, con il presidente Draghi in prima linea in difesa della nostra Dieta Mediterranea e dei nostri prodotti”, continua Calzolaro.  “Quella contro il NutriScore è una battaglia in cui è necessario procedere senza compromessi: fondamentale, ora più che mai, procedere compatti e uniti”, conclude il Direttore di Federalimentare. 

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