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“Il conflitto russo-ucraino, lo scenario inflattivo, ormai arrivato al tasso dell’8%, l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, stanno modificando le abitudini di consumo degli italiani e ciò sta determinando una leggera diminuzione delle vendite dei prodotti biologici.” 

Lo ha detto il sottosegretario al MiPAAF Francesco Battistoni commentando i dati sull’impatto dell’inflazione sui consumi dei prodotti biologici dell’Osservatorio Sana a cura di Nomisma, diffusi in occasione della conferenza stampa di presentazione del 34° SANA, Salone internazionale del biologico e del naturale.

L’Osservatorio ci fa comunque notare che l’Italia, con oltre 2 milioni di ettari, è leader del settore bio: ha la più alta percentuale di superfici biologiche sul totale, il 16,6%, contro il 10% della Germania e della Spagna, e il 9% della Francia. E detiene il primato dell’Unione per numero di produttori biologici.

I primi dati della decrescita

Dopo un biennio 2020-21 segnato da una forte crescita, i primi cinque mesi del 2022 hanno registrato una flessione delle vendite a valore biologico in grande distribuzione pari allo 0,5% e un totale vendite Omnichannel nel mercato di 1,939 miliardi.
Tornando al 2021, secondo i dati dell’Osservatorio SANA, nel 2021 le vendite alimentari bio nel mercato interno hanno raggiunto 4,6 miliardi di euro e rappresentano il 3% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. Dal 2008 ad oggi il mercato domestico del biologico è cresciuto del +233%, con una più che positiva performance dell’export bio: nel 2021 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto 2,9 miliardi di euro (+671% rispetto al 2008).

Ma dopo il biennio 2020-2021, in cui il biologico si è trovato avvantaggiato degli effetti della pandemia, il contesto turbolento dell'anno in corso sta modificando le abitudini di consumo degli italiani, e non solo. La lieve contrazione degli acquisti bio si è riscontrata anche in altri Paesi europei, con particolare riferimento a Francia e Germania.

“I dati dell'Osservatorio Sana confermano che anche il biologico sta risentendo della contrazione generale dei consumi. Il nostro Paese”, ha detto la Presidente FederBio Maria Grazia Mammuccini, “continua ad essere leader del bio, e adesso il Governo punta a raggiungere l'obiettivo del 25% di terreni agricoli coltivati a biologico al 2027 e in questo scenario è fondamentale che i consumi di alimenti biologici tornino a crescere”.

“Per questo,” ha concluso Mammuccini, “è strategico che gli ingenti investimenti stanziati per lo sviluppo del biologico, che complessivamente ammontano a circa 3 miliardi di euro, vengano spesi al meglio, per favorire la transizione agroecologia e rilanciare il settore. È inoltre fondamentale comunicare bene ai cittadini quali sono i valori del bio”.