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Tecnologie
Vegetali e conserve

Aromi come questi sono da sempre patrimonio dell’umanità, ma le nuove esigenze tecnologiche e trend come l’ecosostenibilità e il rispetto dell’ambiente hanno modificato necessità e prospettive.

 Caffeina e nuove strade estrattive

Tra le procedure di estrazione più interessanti e innovative per l’utilizzo della caffeina nell’universo alimentare, è opportuno indicare quelle condotte attraverso solventi green e di nuova generazione. Molto promettente e utilizzata a livello sperimentale, ad esempio, è l’estrazione liquida pressurizzata della caffeina dai chicchi di caffè verde e dalle foglie di tè verde utilizzando etil lattato (etil 2-idrossi-propanoato). Si tratta di un nuovo solvente agrochimico bio-rinnovabile, prodotto naturalmente dalla fermentazione da materie prime derivate dal mais, che è stato recentemente considerato un solvente molto adatto e rispettoso dell’ambiente per applicazioni industriali alimentari. All’interno di numerosi laboratori, gli studi per la realizzazione di nuove metodologie d’estrazione all’avanguardia sono all’ordine del giorno e potranno portare, indubbiamente nel prossimo futuro, a estrazioni quantitativamente e qualitativamente senza precedenti, unite anche a gradi di purezza di assoluto rispetto.

La vanillina dalla natura a biotecnologia

La vaniglia per definizione, quella estratta dalla Vanilla Planifolia, è un prodotto dalle proprietà e dal profilo olfattivo unico che si caratterizza anche per costi di reperimento decisamente elevati. Proprio per questo motivo si è diffuso, con sempre maggior efficacia, un mercato legato alla vanillina di origine sintetica che rappresenta un’alternativa molto valida ed efficace, oltre ad avere costi decisamente più abbordabili. È molto diffuso l’utilizzo di metodologie biotecnologiche di ultima generazione, che permettono di equiparare i prodotti derivati mediante biotrasformazione di substrati agli aromi naturali, come accade ad esempio per la conversione dell’acido ferulico in vanillina. Una procedura di questo tipo risponde in pieno alle aspettative del momento: si tratta di metodologie estrattive che utilizzano substrati di partenza sintetici, spesso scarti dell’industria agroalimentare, convertendoli in prodotti finiti dall’elevato valore aggiunto. In questa direzione un procedimento molto interessante è quello rappresentato dall’estrazione con fluido supercritico, utilizzando tecnologie di ultima generazione estremamente all’avanguardia.

 

Luca Ilorini