È stata tra le prime voci a richiamare l’attenzione sul pericolo imminente e ora torna nuovamente a denunciare i rischi per il settore. Federvini, l’associazione confindustriale di produttori di vini, spiriti e aceti, parla di una “escalation tariffaria che avrebbe effetti dirompenti su entrambi i lati dell’Atlantico”.
I danni sarebbero ingenti e probabilmente irreparabili – denuncia l’associazione - coinvolgendo filiere produttive, decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori, sia negli Stati Uniti sia in Europa. Federvini, in linea con le posizioni espresse dalle associazioni europee di settore, ribadisce l’importanza di tenere vini e spiriti fuori da queste controversie commerciali che non riguardano il settore agroalimentare.
La Federazione ricorda come già in passato il comparto abbia pagato a caro prezzo dazi imposti per motivi estranei al settore: “non possiamo permettere che ciò si ripeta - afferma l’Associazione - con effetti potenzialmente ancora più drammatici”. Le sole esportazioni italiane verso gli USA hanno oggi un valore di circa 2 miliardi di euro all'anno
L’appello è rivolto alle istituzioni italiane, europee e statunitensi affinché lavorino con urgenza a soluzioni condivise, scongiurando nuove misure restrittive e tutelando un commercio transatlantico che, nel tempo, ha generato benefici reciproci.