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Tecnologie
Lattiero-caseario

Il progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart!”, promosso dal settore lattiero-caseario dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, realizzato da Confcooperative con il cofinanziamento della Commissione europea, ha tra le sue mission anche quella di fornire assistenza tecnologica necessaria per i cambiamenti necessari all’innovazione del settore.

In quest'ottica la tecnologia diventa un fattore determinante per trattenere le giovani generazioni nel comparto e stimolarli a continuare il mestiere dei padri. Formare e trattenere le nuove generazioni all’interno delle cooperative lattiero-casearie è il presupposto per avviare e sostenere quella transizione tecnologica senza la quale non può sussistere quella ambientale” – spiega Simona Caselli, Presidente di Granlatte. “I cambiamenti e gli investimenti richiesti dall’agricoltura 4.0 necessitano sempre di più della spinta innovatrice, dell’intuito e della formazione dei giovani che, anche grazie a percorsi professionali e accademici, specializzazioni fuori dai confini nazionali e approcci multidisciplinari sanno portare all’interno delle realtà zootecniche una visione più allargata, pronta ad accogliere le sfide del futuro – così continua Caselli che aggiunge: “Ecco perché crediamo nell’importanza e nella capacità della cooperazione di assumersi i costi delle strutture tecnologiche messe poi a disposizione degli allevatori. Solo fornendo alle giovani generazioni gli strumenti hi tech applicabili alle proprie realtà, le cooperative potranno continuare ad essere attrattive e ad avere quel ruolo di agenti di cambiamento”.

Due esempi innovativi e virtuosi

I promotori del progetto hanno segnalato alcune case history che possono essere un esempio positivo per il settore.

Davide TalloneIl primo esempio è Davide Tallone, allevatore 4.0 dell’azienda agricola Fratelli. Davide è un giovane allevatore e perito agrario di trent’anni che, insieme al padre, allo zio e ai due fratelli, gestisce l’azienda agricola Fratelli Tallone in provincia di Cuneo, portando avanti un modello zootecnico improntato al massimo livello di automazione della stalla e di benessere animale.
“La tecnologia fa parte della nostra quotidianità sia in campagna sia in stalla ed è sempre più un fattore determinante per coordinare il lavoro e rendere più flessibili gli orari, migliorando anche il benessere di chi lavora” – dichiara Davide Tallone. “All’aperto, abbiamo imparato a guidare trattori con guida satellitare, molto più precisi nella lavorazione e seminatrici in grado di fare il rateo variabile; all’interno degli allevamenti di razza frisona, invece, la strumentazione digitale ci permette di monitorare grazie a report giornalieri, lo stato di salute degli animali e intervenire tempestivamente su eventuali primi segnali di criticità. Grazie a collari che misurano l’attività delle bovine da latte, robot di mungitura equipaggiati con sistema OCC (Online Cell Counter), sistema automatizzato per la nutrizione dei capi, io e ai miei fratelli riusciamo ad essere multitasking, aggiornati in tempo reale su quanto avviene in stalla, senza dover rinunciare alla nostra vita da trentenni”.

Antonio PensaUn altro esempio di innovazione nel settore, frutto di una visione giovane e proiettata al futuro è quello di Antonio Pensa, classe ’90 e una laurea in ingegneria ambientale messa al servizio dell’azienda di famiglia, la Cooperativa La Villa in provincia dell’Aquila, dove si allevano circa 400 capi di razza marchigiana e frisona e si coltivano oltre 500 ettari nell'entroterra abruzzese. Antonio ha scelto di proseguire il mestiere del padre in un’ottica di innovazione e sostenibilità applicando la sua formazione accademica al mondo della zootecnica. Lo ha fatto progettando l’ingegneria e le strutture dell’impianto di biogas, dimensionato sulla base della razione alimentare degli animali. Si è occupato, inoltre, della progettazione dell’impianto fotovoltaico del caseificio, di cui la sua azienda zootecnica è socia conferitrice, studiano un abbattimento dei consumi di metano di oltre il 75%.
“Oggi la tecnologia applicata al settore lattiero-caseario gioca un duplice ruolo – sottolinea Antonio Pensa – da un lato ci aiuta a ridurre la mole di lavoro, dall’altro consente di rendere il settore stimolante alle giovani generazioni. Oggi sono nella fase di studio di una struttura digitale, chiamata Factor I-A, supportata dall’Intelligenza Artificiale, - prosegue Pensa - che permetterà di far conoscere virtualmente e in tempo reale la nostra realtà, attraverso video, immagini e informazioni dettagliate. È, inoltre, pensata per essere accessibile a tutti, grazie ad un supporto audio e multilingue. Con questo strumento, che prevedrà anche delle escape room experience, riusciremo a coinvolgere maggiormente gli studenti delle scuole di diverso ordine che periodicamente fanno visita alla nostra azienda”.