L'Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura ha archiviato un 2023 positivo, con un utile di 16,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 10,6 milioni conseguiti nel 2022. Da segnalare anche l'aumento degli investimenti diretti, soprattutto titoli di Stato e obbligazioni societarie.

Rispetto al 2022, nel 2023 gli iscritti attivi sono cresciuti di 791 unità attestandosi a 40.474 (+2%) e le aziende sono aumentate del +1,7% (9.134 aziende, +150 rispetto al precedente esercizio). Ribadita l'erosione del divario di genere tra gli iscritti. La popolazione maschile, che rimane comunque maggioritaria, si è attestata a 20.751 unità, pari al 51,3% totale (-0,7 punti percentuali rispetto al 2022), mentre le donne iscritte sono passate dal 48,1% del 2022 al 48,7% del 2023. C'è una maggiore dinamicità della popolazione femminile: l'80% dei 791 nuovi iscritti attivi a fine 2023 è infatti rappresentato da donne (633). 

Le entrate contributive accertate della gestione ordinaria sono state complessivamente pari a 163.378.965 euro, in aumento del 5% rispetto all'esercizio precedente. La raccolta dei contributi non ha risentito dei valori economici negativi dell'agricoltura italiana: non si sono, infatti, registrati cali nella riscossione dei contributi da parte delle aziende iscritte. Ciò conferma la solidità finanziaria dell'agricoltura italiana. Le prestazioni erogate dalla Fondazione sono state, invece, pari a 145.743.037 euro, in diminuzione del 6% rispetto a quanto corrisposto agli iscritti del 2022.
 
Le previsioni per il 2024 dicono che gli iscritti dovrebbero attestarsi a 40.919, in crescita dell'1,1% rispetto al 2023, mentre il rendimento lordo della gestione finanziaria è stimato a 3,24%. Il patrimonio medio si attesta a 2.146.584.120 euro; il rendimento lordo complessivo del 2024 è previsto pari a 3,42% rispetto al 2,95% del 2023.
 
 
Pin It