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Un nuovo parere scientifico EFSA per individuare tempestivamente eventuali focolai di influenza aviaria o anche per attestare l'assenza della malattia, consentendo la movimentazione sicura degli animali. Si raccomanda di effettuare analisi virologiche mensili su un numero massimo di 15 volatili morti.

Una relazione scientifica dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) richiama l’attenzione sul fatto che la sorveglianza sanitaria è fondamentale per prevenire l'evoluzione del virus e valuta i fattori di rischio per una potenziale pandemia influenzale e le relative misure di mitigazione.

Lo conferma l’ultimo rapporto dell'EFSA sui livelli di residui di varie sostanze presenti sia negli animali che negli alimenti di origine animale nell'Unione europea.

I paesi che hanno ridotto il consumo di antibiotici sia negli animali che negli esseri umani hanno visto una riduzione dei batteri resistenti agli antibiotici. La conferma arriva dal quarto rapporto congiunto sull'analisi integrata del consumo di agenti antimicrobici e della comparsa di resistenza antimicrobica (AMR) nei batteri provenienti da esseri umani e animali da produzione alimentare (JIACRA IV).

L’ultima valutazione del rischio effettuata dall’EFSA ha concluso che l'esposizione dei consumatori a questo contaminante tramite i cibi continua a destare timori per la salute. I riscontri attuali confermano quindi l'esito della precedente valutazione del 2009 sui rischi connessi alla presenza di arsenico inorganico negli alimenti.

La campilobatteriosi e la salmonellosi sono state le malattie zoonotiche più frequentemente riferite nell'UE nel 2022. Tuttavia il numero di casi è rimasto inferiore a quello degli anni pre-pandemici 2018-2019. Per il virus del Nilo occidentale è stato osservato un aumento del numero di infezioni.

Nelle ultime settimane sono aumentate le rilevazioni di virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) negli uccelli selvatici in Europa, anche se l'aumento è iniziato più tardi rispetto agli anni precedenti. L’EFSA segnala che ciò è probabilmente dovuto a un ritardo nella migrazione autunnale di diverse specie di uccelli acquatici.

Secondo quanto comunicato da EFSA i dati suggeriscono un collegamento con due stabilimenti in Lituania che avrebbero riversato prodotti ittici contaminati nei mercati al dettaglio di Germania e Italia.

Gli esperti scientifici dell'EFSA hanno studiato le cause della celiachia e hanno elaborato uno strumento per lo screening delle proteine presenti negli alimenti e negli ingredienti alimentari che potrebbero causare i sintomi nei pazienti. Tali strumenti potrebbero essere utili anche in vari ambiti della sicurezza alimentare.

La carne di pollo e i prodotti a base di carne di pollo (kebab) sono la probabile fonte di un focolaio insorto in più Paesi e causato da tre tipi di Salmonella Enteritidis, affermano EFSA ed ECDC nella loro più recente valutazione rapida di focolaio.

Come è noto, negli ultimi anni l'Unione europea ha subito un'epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) negli uccelli selvatici e domestici e sono proprio le aree con una popolazione densa di allevamenti avicoli quelle particolarmente a rischio di trasmissione dell'HPAI. In questo contesto, la vaccinazione può essere presa in considerazione in aggiunta alle misure già attuate (ad esempio sorveglianza, biosicurezza e diagnosi precoce) per prevenire e controllare la diffusione dell'HPAI.