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Vinitaly è stata l’occasione per fare il punto sulla dimensione economica e sociale e l’andamento della filiera vitivinicola, oltre a dare uno sguardo ai nuovi trend internazionali di consumo. Nel settore lavorano quasi 75mila persone per un fatturato di 16 miliardi che ha un ulteriore effetto moltiplicatore in altri comparti.

L’obiettivo principale di questa ricerca è quello di rivelare potenziali differenze tra paesi (Austria e Francia) negli abbinamenti ideali di vini bianchi francesi e formaggi, nonché nelle valutazioni sensoriali dei conseguenti abbinamenti vino-formaggio.

Negli ultimi anni, la produzione di birra Grape Ale è diventata una scelta di tendenza tra i birrai in Italia, dando vita a un nuovo tipo di birra noto come Italian Grape Ale (IGA), una sorta di bevanda ponte tra birra e vino.

Tra i segmenti di mercato in più rapida crescita all’interno delle industrie alimentari funzionali, il mercato delle bevande si concentra su bevande o prodotti fortificati, con una migliore biodisponibilità di composti bioattivi benefici per la salute.

La Francia si conferma il primo partner commerciale degli Stati Uniti, con oltre il 37% della quota di mercato, cui segue l’Italia, il cui valore di esportazioni nel 2023 è sceso al di sotto dei 2 miliardi di euro (-11,4% a valore rispetto al 2022). Il nostro Paese mantiene comunque una quota di mercato superiore al 30%. il Prosecco rimane il primo vino italiano esportato.

L’aumento della gradazione alcolica del vino, dovuto al cambiamento climatico, è una delle principali sfide che i viticoltori devono affrontare oggi. Precedenti studi hanno indicato che la macerazione carbonica può essere utilizzata per ottenere un vino con gradazione alcolica inferiore.

Il settore, rappresentato a livello comunitario dall’UNESDA Soft Drinks Europe, ha pubblicato un documento che delinea le ambizioni e le priorità politiche per il 2024-2029, tra cui l’impegno per promuovere diete equilibrate e la sostenibilità ambientale lungo tutta la catena di approvvigionamento oltre ad iniziative per mantenere una posizione competitiva come fattore chiave per l’economia europea.

I dati dell’ultimo report prodotto da Wine Monitor (in collaborazione con NIQ), l’Osservatorio realizzato da Nomisma per decifrare le dinamiche del mercato attraverso l’analisi dei dati di vendita di vino nel canale retail segnalano che la pressione inflattiva non risparmia il comparto del vino.

Secondo uno studio elaborato da Nomisma, i comparti Vini, Spiriti e Aceti rappresentati da Federvini contano oggi oltre 2.300 imprese (38.000 considerando anche quelle agricole di trasformazione), per un valore di 21,5 miliardi di euro di fatturato, 10 miliardi di export. 81 mila le persone direttamente occupate nei settori, ma grazie ad un effetto moltiplicatore calcolato pari a 5,8 si arriva a oltre 460 mila nell’intero sistema economico nazionale che corrispondono a quasi il 2% del numero complessivo di lavoratori in Italia.

La stabilizzazione del tartrato è un passaggio necessario nella produzione di vino commerciale per evitare la precipitazione di cristalli nel vino imbottigliato. Il metodo di refrigerazione convenzionale per prevenire la cristallizzazione del bitartrato di potassio richiede molto tempo ed energia e prevede una fase di filtrazione per rimuovere il sedimento ma è ancora il metodo di stabilizzazione più utilizzato dai viticoltori.

The Brewers of Europe che riunisce le associazioni nazionali dei birrifici di 29 paesi europei ha pubblicato l’edizione 2023 degli European Beer Trend Statistic reports che riporta l’evoluzione della produzione dei consumi di birra negli ultimi anni in Europa, con l’analisi dell’evoluzione del periodo 2016-2022.