In occasione della Giornata Mondiale della Terra, AssoBirra ha presentato la nuova edizione del Centro Informazione Birra (CIB): in evidenza l’impatto della sostenibilità sul consumo di birra, che oggi è considerato un fattore chiave per 3 consumatori su 4. La Gen Z in prima linea verso modelli di consumo più consapevoli.

È la sostenibilità ad emergere come un fattore chiave nelle decisioni d’acquisto legate al mondo della “bionda”. In un contesto in cui i consumatori sono sempre più attenti all’impatto delle proprie scelte quotidiane, pratiche produttive responsabili, packaging ecologico e utilizzo di energia rinnovabile diventano elementi sempre più rilevanti per gli amanti della birra.

Sono alcune delle principali evidenze emerse dall’ultima indagine condotta da BVA Doxa per il Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra, che riunisce le maggiori aziende che producono e commercializzano birra, malto e luppolo in Italia: si tratta di una fotografia periodica sul mondo birrario italiano attraverso lo sguardo dei consumatori, dei principali player della filiera birraria e della stessa AssoBirra, che questa volta segnala come la sostenibilità guidi le preferenze di oltre tre consumatori su quattro, coinvolgendo trasversalmente tutte le generazioni, con la Gen Z a fare da traino verso modelli di consumo più consapevoli.

Entrando maggiormente nel dettaglio dei numeri, la sostenibilità è un fattore importante nelle scelte d’acquisto per oltre il 75% dei consumatori, con la Gen Z che mostra una sensibilità leggermente superiore (il 30% lo ritiene un fattore molto importante) rispetto a Millennials (24%) e Gen X (25%). Le differenze generazionali evidenziano che la Gen Z presta particolare attenzione al packaging ecologico (43%) e anche alla salute e sicurezza sul lavoro (24%); i Millennials si concentrano sull’utilizzo di energia pulita (37%), mentre la Gen X pone maggiore enfasi sulla tutela del suolo (56%) e sulla produzione locale e stagionale (47%), quali azioni più importanti che un’azienda alimentare dovrebbe adottare in termini di sostenibilità.

I consumatori di tutte le generazioni ritengono importante che le aziende produttrici di birra adottino pratiche sostenibili e siano in grado di comunicarle in modo efficace, con la Gen X che si distingue come quella maggiormente influenzata dalle stesse: il 41% del campione considera infatti questa pratica molto importante, dato che si attesta invece al 33% per la GenZ e al 27% per i Millennials.

Inoltre, la maggior parte dei consumatori considera credibile che un’azienda produttrice di birra adotti pratiche sostenibili (77%). Più bassa, ma comunque significativa, è la percentuale di chi percepisce come coerenti queste azioni rispetto all’immagine trasmessa dall’azienda (59%). In questo contesto, i Millennials si distinguono come la generazione più convinta dell’allineamento tra promesse e comportamenti sostenibili (67%), mentre la Gen Z si mostra più scettica (52%).

Nonostante questi numeri, la maggior parte degli intervistati non conosce il termine “greenwashing” o “ecologismo di facciata” (65%), la Gen Z risulta la più informata (44%), di questi solo il 58% riesce a definire correttamente il significato.

Andrea Bagnolini, Direttore Generale di AssoBirra ha così commentato i risultati: “Oggi sostenibilità significa saper rispondere a nuove sensibilità, ripensare modelli produttivi in ottica circolare e contribuire a un cambiamento culturale che parte dal prodotto ma coinvolge tutta la comunità. È un percorso che richiede impegno e che rappresenta un’opportunità strategica per rafforzare il legame tra la birra, il territorio e i consumatori di domani”.

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Le scelte di acquisto

Dall’indagine del Centro Informazione Birra emerge anche un crescente interesse per la sostenibilità nei comportamenti d’acquisto e nelle abitudini di consumo legate alla birra, con la Gen Z a fare da traino: ben il 40% degli intervistati appartenenti a questa generazione dichiara di essere consapevole di aver acquistato birra prodotta da aziende sostenibili, rispetto al 29% dei Millennials e al 25% della Gen X. Oltre la metà dei consumatori, indipendentemente dalla generazione, si dichiara disposta a pagare fino al 10% in più per una birra sostenibile. La Gen Z si conferma la più coinvolta, con il 27% pronto a spendere fino al 20% in più, dimostrandosi la classe generazionale che ha più profondamente modificato le proprie abitudini d’acquisto in chiave sostenibile.

Tra i principali driver di scelta, emergono l’agricoltura sostenibile (42%) e il packaging ecologico (37%), con un picco del 50% per la sola Gen X sul primo aspetto. In forte crescita tra i più giovani anche la rilevanza attribuita all’utilizzo di energia rinnovabile, come quella solare o eolica, indicata dal 32% della Gen Z.

CIB immagine 1Marco Ravazzolo, Direttore dell’Area Politiche per l’Ambiente, l’Energia e la Mobilità di Confindustria, ha sottolineato come le imprese italiane stiano già dimostrando una crescente maturità nel recepire i principi dell’economia circolare, trasformandoli in leve strategiche di competitività. “L’Italia è tra le economie più sostenibili d’Europa: basti pensare che, pur essendo la seconda potenza manifatturiera dell’Unione europea, si posiziona solo al diciassettesimo posto per intensità di emissioni. Questo testimonia un’elevata efficienza produttiva e un percorso concreto verso la transizione ecologica,” afferma Ravazzolo.Dalla simbiosi industriale alla gestione circolare degli imballaggi, le opportunità sono molteplici e concrete. Il settore birrario può trarre vantaggio da pratiche che puntano alla riduzione degli sprechi, all’ottimizzazione delle materie prime e all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, contribuendo così a soddisfare le aspettative di un consumatore sempre più consapevole e attento.

La versione integrale del CIB è liberamente disponibile a questo link: https://www.assobirra.it/wp-content/uploads/2025/04/I_CIB_Assobirra_2025.pdf

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