Gli allevatori sono in difficoltà, a causa delle basse quotazioni e dei livelli record raggiunti dal prezzo dei mangimi.
Come riportato dal Sole 24 Ore, si registra un calo medio del prezzo del latte alla stalla del 2,4%, che unito a un +4% relativo al costo degli indici produttivi - i mangimi hanno raggiunto livelli tra i più elevati negli ultimi 10 anni - ha spinto gli allevatori a ridurre la produzione di latte, che resta però in crescita (+0,4% nel 2021).
Cia - Agricoltori italiani sottolinea come gli allevamenti stiano vivendo uno stato di forte precarietà, con la costante perdita di potere contrattuale. Oggi, infatti, alle stalle per un litro di latte viene pagato un prezzo di 37 centesimi al litro, quando la soglia di sostenibiltà finanziaria, sotto la quale è impossibile realizzare il minimo guadagno, è di 39 centesimi.
Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha sottolineato come sia importante lavorare meglio sugli accordi di filiera, con indici legati sia ai costi sostenuti, sia all'andamento dei prezzi finali sul mercato. Se questi fattori aumentano, deve esserci comunque un guadagno per tutti gli operatori. Esiste un divario troppo ampio, pari a 5 centesimi al litro, tra il prezzo che viene riconosciuto da alcune coop e quello che paga l'industria.