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I prodotti lattiero-caseari probiotici hanno guadagnato popolarità grazie al loro potenziale di miglioramento della salute generale. Questi prodotti contengono batteri vivi, come i batteri dell’acido lattico (LAB), che aiutano a migliorare l’omeostasi intestinale e potenziano le prestazioni del sistema immunitario.

Sono queste le associazioni di parole che gli italiani cercano sempre più in rete. Il dato, interessante più che curioso, emerge dalla Popularity Analysis condotta da Nomisma nell’ambito della campagna di promozione di latte e derivati “Think Milk, Taste Europe, Be Smart” realizzato da Confcooperative con il cofinanziamento della Commissione europea.

Il Gorgonzola è un formaggio a pasta cruda di colore bianco paglierino, le cui screziature verdi sono dovute al processo di erborinatura, ovvero alla formazione di muffe. Cremoso e morbido con un sapore particolare e caratteristico: leggermente piccante il tipo dolce, più deciso e forte il tipo piccante, la cui pasta risulta più erborinata, consistente e friabile.

È un formaggio semiduro a pasta filata, stagionato, prodotto solo con latte crudo vaccino. Le zone di allevamento delle bovine, di produzione e stagionatura sono delimitate ad alcuni comuni di Napoli nella Penisola Sorrentina e nei Monti Lattari: Agerola, Casola di Napoli, Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere, Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Pimonte, Sant’Agnello, Sorrento, Santa Maria La Carità, Vico Equense.

Due parole latine caseum e formaticum, e una greca, toma: sono i termini alla base delle origini dell’attuale “formaggio”. Lontane nel tempo, non per modo di dire, perché Mario Alinei, dell’Università di Utrecht, che ha studiato l’origine e l’evoluzione etimologica dei termini, ha dovuto partire dal neolitico per giungere fino ai giorni nostri. Proviamo a fornire un sunto del suo interessante studio di Archeologia etimologica.

È un formaggio a pasta dura, ottenuto con latte ovino in provincia di Potenza, nell’area nord-occidentale della Basilicata, nella fascia appenninica che dal Monte Vulture arriva al Monte Li Foy fino ad arretrare alla Montagna Grande di Muro Lucano. Si tratta di un territorio, caratterizzato da terreni vulcanici e da pascoli naturali ricchi di essenze spontanee aromatiche. Ha ottenuto il riconoscimento DOP nel 2007.

È considerato il tradizionale formaggio dei pastori, di origine antichissima risalente sulla base di testimonianze storiche a epoche precedenti la conquista romana, alla civiltà nuragica. La tradizione casearia è di esclusiva origine sarda così come il latte utilizzato che deve provenire solo da ovini di razza locale.

Sono lontani gli anni in cui il celebre formaggio non veniva considerato adatto ai mesi più caldi. A riprova di come le cose non stiano più così, il consorzio di promozione del celebre DOP propone alcune innovative ed originali ricette, in linea con i trend più recenti...

Sono state analizzate e comparate le proprietà microbiologiche, fisico-chimiche e nutrizionali utilizzando tecnologie di lavorazione termica e non termica. Le strategie non termiche hanno dimostrato di offrire una significativa riduzione del carico microbico del latte crudo.

Conferma il suo ruolo nel comparto lattiero-caseario italiano con produzione in aumento, export a +12,8% e focus su sostenibilità e tutela, i numeri all’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio annuale. Importanti risultati anche sul fronte della vigilanza.

I dati di ISMEA segnalano lo storico sorpasso su Paesi Bassi e Francia nel 2024. Molto bene le esportazioni, i consumi interni e la dinamica dei prezzi all'origine, qualche segnale di rallentamento sul fronte produttivo.