Da un lato, la coltivazione del riso ha un ruolo chiave nella sicurezza alimentare mondiale; dall’altro, ha un elevato potenziale impatto sull’ambiente e sulla salute umana, dovuto principalmente all’uso estensivo di pesticidi e alle emissioni di gas serra causate dalle coltivazioni allagate.
In Italia, il settore del riso si basa principalmente su monocolture ad alto input. La transizione verso l’agricoltura biologica può migliorare le prestazioni ambientali della coltivazione del riso secondo l’attuale strategia europea di produzione alimentare sostenibile. Attraverso la metodologia LCA, lo studio mira a valutare la variabilità degli impatti ambientali e il potenziale di mitigazione di quattro strategie di gestione adatte alla produzione di riso biologico nel Nord Italia e due livelli di potenziale produttivo osservati durante il monitoraggio triennale su 10 aziende agricole nell’area di studio. I risultati suggeriscono un notevole potenziale della produzione di riso biologico per mitigare l’impatto sulle risorse naturali, a seconda delle pratiche agricole scelte.
La grande differenza degli impatti sui cambiamenti climatici è dovuta alla variabilità esistente in termini di resa e di modelli disponibili di pratiche agricole.
Oggi gli agricoltori potrebbero raggiungere valori di resa accettabili, grazie a una gestione più efficiente rispetto al passato (es. fertilità del suolo basata sulla fertilità biologica e sui componenti stabili dell’humus; diminuzione della pressione delle infestanti attraverso la graduale introduzione di altre colture in rotazione).
DOI: 10.1016/j.scitotenv.2022.158365
Gli impatti ambientali della diversa gestione del riso biologico in Italia considerando diversi scenari produttivi
The environmental impacts of different organic rice management in Italy considering different productive scenarios. Science of The Total Environment, Volume 853, 20 Dicembre 2022
V. Vaglia, J. Bacenetti, F. Orlando, S. Alali, E. Bosso, S. Bocchi