La produzione europea di uva da tavola di quest'anno non è particolarmente abbondante dal punto di vista quantitativo ma ha un ottimo profilo qualitativo. A dirlo è l’ultimo rapporto ISMEA che, nell’ambito delle ricorrenti analisi sulle tendenze della frutta fresca, ha dedicato uno specifico focus a questo prodotto.
Il report dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare segnala che oggi l'offerta appare in equilibrio con la domanda e le operazioni di raccolta si svolgono velocemente a mano a mano che procedono le contrattazioni e, quindi, al momento poche partite sono desti-nate alla frigoconservazione per rifornire il mercato nei mesi di novembre e dicembre.
La situazione italiana
Le informazioni raccolte da ISMEA indicano per l'Italia un'offerta di uva per il 2024 inferiore sia rispetto al 2023, a causa del calo delle superfici in produzione nelle principali aree (Bari, Barletta, Andria, Trani e Catania), sia rispetto al potenziale produttivo attuale, a causa degli effetti negativi della siccità. Dal punto di vista della qualità, le uve presentano una colorazione e un contenuto in zuccheri ottimale.
Rispetto all’andamento dei prezzi, l'attuale campagna commerciale delle uve è caratterizzata da un'offerta limitata e da prezzi all'origine - ossia al cancello dell'azienda agricola - in rialzo sia rispetto al 2023 sia rispetto al prezzo medio del triennio 2021-2023, ma non mancano eccezioni per alcune varietà (ad esempio Vittoria) e alcune piazze che registrano variazioni negative.
Il commercio con l'estero
Quest'anno i flussi di prodotto in uscita dall'Italia sono attesi in contrazione rispetto a quelli degli ultimi anni a causa della riduzione dell'offerta, ma i listini in forte aumento dovrebbero garantire un fatturato delle esportazioni in linea con quello record del 2023.
Buone notizie sul fronte dei consumatori. I dati delle vendite al dettaglio di uve da tavola a settembre 2024 indicano un forte aumento degli acquisti in quantità, pari a circa il 24% su base annua. Il rincaro del prezzo medio al dettaglio è del 2,5%, di conseguenza la spesa è cresciuta del 28% rispetto allo stesso periodo del 2023. I dati relativi alle vendite delle sole uve confezionate mostrano dinamiche ancora migliori.
Le prospettive
La campagna 2024 dovrebbe concludersi con diverse settimane di anticipo rispetto alla norma; già a metà ottobre la raccolta risultava quasi terminata in tutti i principali areali produttivi. Le partite di uve stoccate nelle celle frigorifere sono quantitativamente limitate, ma il profilo qualitativo del prodotto continua ad essere ottimo e ciò dovrebbe contribuire a mantenere le quotazioni all'origine su valori elevati. Le previsioni relative al saldo della bilancia commerciale delle uve da tavola sono ottimistiche: come accaduto anche nel 2023, l'aumento del prezzo all'export dovrebbe compensare la flessione dei volumi spediti.
Il rapporto completo con tutti i dati, e le tendenze è liberamente disponibile a questo link