Anche la fiera internazionale svoltasi i giorni scorsi a Colonia è stata l’occasione per contrastare il dannoso fenomeno della contraffazione dei prodotti nazionali. Un malcostume in calo in queste manifestazioni anche per l’opera di disincentivazione messa in atto da Federalimentare.
L’associazione, presente in fiera con il Desk Authentic Italian Check Point e coadiuvata dal team INDICAM, che si è avvalso della collaborazione dell’Associazione Italian Sounding e.V. con la sua task force di legali tedeschi, è riuscita ad individuare e a denunciare dieci violazioni, che riguardavano principalmente la commercializzazione e la vendita di pasta. L’analisi, effettuata direttamente in fiera, ha evidenziato che gli alimenti si presentavano ai consumatori con richiami all’italianità, come il tricolore, descrizioni in lingua italiana e altre palesi imitazioni di tipo visivo, fonetico e di etichettatura. Il team di legali ha dunque provveduto a far ritirare i prodotti in questione dalla fiera e ha diffidato le ditte produttrici.
“La nostra attività come industria che produce alimenti e bevande made in Italy ha da sempre fra le sue prerogative l’impegno a contrastare fenomeni distorsivi del mercato”, ha spiegato il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino. “Dopo anni di presenza costante della Federazione ad Anuga, con decine e decine di alimenti contraffatti scoperti e rimossi dal mercato, possiamo constatare che in questa edizione il numero di espositori che hanno provato a presentare prodotti alterati al pubblico, si è ridotto significativamente”.
“Quest’anno - ha proseguito Mascarino - abbiamo dato un forte segnale di tutela del nostro made in Italy facendo ritirare dall’esposizione tutti e dieci i casi di Italian sounding nel settore della pasta. È inoltre molto significativo che non siano stati riscontrati casi di contraffazione in settori dove in passato il fenomeno era diffuso, come formaggi, salumi, sughi e conserve di pomodoro. Si tratta di un’ottima notizia, che premia il grande lavoro svolto negli ultimi anni sul tema da Federalimentare a difesa dei produttori italiani”.