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Sono contrastanti le prime previsioni sulla vendemmia 2024. Il clima così diversificato nel Paese fa sì che la siccità in alcune zone meridionali (e centrali), spinga al pessimismo i produttori, a fronte di buone prospettive per la qualità di vini in altre zone di Italia, anche se molte zone del Paese sono state colpite da forte maltempo, piogge record e episodi di grandine che hanno provocato danni ai vigneti di alcune importanti realtà produttive.

Tra le reazioni dell’ultimo periodo si segnala la vendemmia in Oltrepò Pavese, prima zona vitata della Lombardia e terza in Italia con oltre 12 mila ettari coltivati a vigneto. "Secondo le prime stime ci aspettiamo un calo nella quantità delle uve di circa il 30% rispetto alla media", sottolinea Silvia Garavaglia, presidente di Coldiretti Pavia. "A pesare sulle quantità di uve previste - rileva l'organizzazione agricola - è stato l'eccesso di precipitazioni, con nubifragi e piogge reiterate che hanno caratterizzato in particolare i mesi primaverili e l'avvio dell'estate e a cui si sono sommati alcuni episodi di grandinate localizzate. Una situazione favorevole allo sviluppo di funghi parassiti delle viti, con gli agricoltori costretti a interventi straordinari, con un aggravio dei costi di produzione a carico delle aziende agricole".

Di tutt’altro tenore le notizie in arrivo dal cuneese, dove Coldiretti parla di qualità tra il buono e l'ottimo per le uve Pinot e Chardonnay da spumante. La vendemmia 2024 è stata contraddistinta da un'estrema piovosità nel periodo primaverile confermano i tecnici di Coldiretti Cuneo, con un incremento della presenza di malattie fungine, peronospora in particolare, rendendo difficoltosa la gestione del vigneto. Tuttavia i produttori vitivinicoli, con il supporto dei tecnici della Coldiretti, hanno gestito in maniera ottimale le avversità, aiutati anche dallo stabilizzarsi delle condizioni metereologiche nel corso dell'estate, che, “se perdureranno fino alla fine della vendemmia, ci regaleranno una produzione di alta qualità".

Un marchio molto importante, Ferrari, ha recentemente segnalato l’inizio della vendemmia in Trentino citando le precipitazioni record e con la previsione di “una resa sensibilmente più bassa rispetto al 2023, pur con un buon livello qualitativo”.

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Passando all’Alessandrino, le prime indicazioni di Confagricoltura parlano di “ottima qualità”: dopo due anni di siccità quella del 2024 si preannuncia quindi come un'ottima annata. Le abbondanti piogge primaverili ed estive hanno ridato vigore ai vigneti, soprattutto quelli giovani e nelle posizioni più vocate di collina. La stagione è iniziata a fine di agosto con Pinot Nero e Chardonnay per la produzione, poi gli aromatici Moscato e Brachetto seguiti dai bianchi per fermi e Dolcetto

Parlano di ottima qualità anche dalla zona del Chianti. Il Consorzio spiega che “la vendemmia 2024 non sarà così ricca come qualcuno si aspettava, ma il vino è ottimo". Anche da queste parti il problema maggiore è stato quello legato alla peronospora, “fungo che interviene nella prima fase della vegetazione annientando il grappolo, o se arriva successivamente, colpendo i singoli chicchi che seccano – spiegano – questo ha causato una riduzione della produzione. Il fungo per fortuna però non intacca la qualità dell'uva, quindi neppure quella del vino, che infatti si annuncia eccellente".

In Friuli Venezia Giulia, il clima è all’insegna dell’ottimismo. Così si è espresso a fine agosto l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche Stefano Zannier per l'annata 2024 del settore vitivinicolo, a Prevendemmiale dell' Associazione Enologi Enotecnici Italiani (Assoenologi): “c’è ottimismo per l'annata vitivinicola 2024 anche se il clima ci ha abituati a non dire nulla fino all'ultimo momento; siamo comunque fiduciosi e speriamo di raccogliere i risultati di quella che si prospetta una vendemmia positiva".

Le cose cambiano ma non di molto spostandoci in Molise. In questo caso il fenomeno meteorologico con cui i produttori hanno dovuto confrontarsi è molto diverso. Qui è stata la siccità a creare problemi: il caldo e l’assenza di pioggia hanno anticipato i tempi della vendemmia. Si parla di rese minori rispetto al 2023, ma di uve di ottima qualità.

L’allarme siccità è stato lanciato con forza in Abruzzo, dove la Coldiretti segnala un calo del 30% dei vini bianchi (e di analoghi problemi per altri prodotti ortofrutticoli, come olio, foraggio, miele). La siccità nella zona è stata così forte d spingere l’associazione a chiedere lo stato di calamità per la regione. Analoga la richiesta dalla Puglia dove le previsioni negative arrivano a temere una diminuzione della produzione vitivinicola (e di altri prodotti) addirittura del 60%.

Fonte Ansa e notizie locali

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