Su scala mondiale siamo al secondo posto per esportazioni di macchinari e tecnologie per il settore alimentare e delle bevande, con una crescita nel primo trimestre 2023 del +20% rispetto allo stesso periodo del 2022. I risultati del nuovo Osservatorio Nomisma dedicato al machinery per l’industria F&B anticipati da Emanuele Di Faustino – Responsabile Industria, Retail e Servizi di Nomisma.
I dati sono stati anticipati in occasione della presentazione di Cibus Tec 2023, la fiera dedicata al comparto meccano-alimentare in calendario a Parma dal 24 al 27 ottobre 2023.
La meccanica per l’industria food&beverage (food processing, bottling e packaging) è uno dei settori più importanti del Made in Italy, come dimostra un export che ha toccato quota 8 miliardi di euro nel 2022. Anche i dati più recenti, che fanno riferimento ai primi 3 mesi del 2023, confermano il buon andamento con un +20,6% rispetto al primo trimestre 2022.
Più nel dettaglio, ben la metà dell’export riguarda macchinari e apparecchi dedicati al packaging; seguono le tecnologie dedicate al food processing (con un peso del 31%) e a seguire le macchine per l’imbottigliamento (1,5 miliardi di export). Le performance positive stanno interessando tutte le categorie, ma a trainare l’export di settore sia nell’ultimo decennio che nei primi mesi 3 mesi del 2023 sono in primo luogo i macchinari dedicati al confezionamento e quelli per la produzione di alimenti e bevande.
Con questi numeri, l’Italia rappresenta il secondo esportatore mondiale di macchinari e tecnologie destinate all’industria alimentare e delle bevande, con una quota di mercato sul totale dell’export globale del 18%, a poca distanza dalla Germania (che ha un export pari a 8,9 miliardi di euro).
Sul fronte delle tendenze continua a emergere la Cina, terzo exporter globale che ha raggiunto una quota di valore delle vendite oltreconfine di 5,2 miliardi di euro. Nel giro di un decennio la sua quota di mercato è raddoppiata, passando dal 6% al 12%, a scapito in primis dei produttori tedeschi e italiani. E le previsioni confermano un’ulteriore crescita di questo trend: per il 2023 già si segnala un +22% nel primo trimestre. Gli altri principali esportatori di tecnologie e macchine per il food&beverage sono Paesi Bassi (market share dell’8%) e Stati Uniti (6%) seguiti da Francia, Svizzera, Spagna, Giappone e Danimarca, tutti con quote di mercato intorno al 3%.
A livello mondiale cresce ancora la domanda di questo genere di tecnologia per l’industria food&beverage gli Stati Uniti, con un import pari a 7 miliardi di euro, sono i principali importatori, in seconda e terza posizione Cina e Germania con circa 2 miliardi di euro nel 2022 a testa; a seguire Francia, UK e Canada.
“L’Italia gode di un ottimo posizionamento: è leader in Germania e Francia, mentre rappresenta il secondo fornitore internazionale di macchine e tecnologie per l’industria alimentare in USA, Cina, UK e Spagna” – spiega Di Faustino. Per quanto riguarda i mercati presidiati, dall’analisi condotta da Nomisma emerge come l’export italiano di macchine e tecnologie per il food&beverage si diriga soprattutto verso i Paesi dell’Unione Europea, che da soli intercettano ben il 39% dell’export di settore; segue il Nord America – con un ruolo di primissimo piano degli USA (primo mercato di destinazione delle esportazioni italiane) – con un’incidenza del 16%. Altre importanti aree presidiate dalle imprese italiane sono l’America Latina (in primis Messico e Brasile), l’Europa non UE (su tutti Regno Unito, Russia e Svizzera) e il Far East (Cina su tutti).
Fonte: Nomisma