Con l’espressione Novel Food si intendono tutti quegli alimenti o ingredienti non consumati in maniera massiva in Europa prima del 1997, che necessitano prima di essere immessi sul mercato di un particolare processo di autorizzazione per garantire la sicurezza per i consumatori.
La popolazione in crescita, l’aumento del fabbisogno di proteine e la riduzione delle risorse del pianeta rendono l’equazione semplice: c’è bisogno di più cibo, ma prodotto con meno risorse.
Una prima risposta, l’UE l’aveva data con il Reg. UE 2015/2283 con il quale si introducevano le basi per allevare e introdurre sul mercato europeo gli insetti commestibili e le farine derivate inquadrandole come “Novel Food”.
Ma è solo più tardi, ovvero a partire dal 2021, che sono state concluse favorevolmente le procedure di autorizzazione come novel food delle prime tre specie di insetti: Tenebrio molitor, Locusta migratoria, Acheta domesticus.
Dopo alcuni anni di attesa, è notizia dello scorso dicembre l’adozione di quattro decreti (GU n. 302 del 29.12.2023), da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero della Salute, che discendono da altrettanti Regolamenti di esecuzione risalenti a inizio 2023 e che regolano la commercializzazione di prodotti alimentari contenenti quattro insetti: larva gialla, locusta migratoria, grillo domestico e verme della farina minore.
Il ministro Lollobrigida ha precisato che: “I decreti prevedono regole rigide e che le confezioni contenenti prodotti a base di farine di insetti dovranno presentare un’etichetta chiara e ben visibile, indicante la tipologia di insetto con nome scientifico ma anche la traduzione in italiano ben chiara, la quantità di insetti utilizzati, deve essere espresso il paese di origine dell’insetto e i possibili allergeni”. Infine, per evitare commistioni con altri alimenti, la commercializzazione avverrà “in spazi separati e segnalati con apposita cartellonistica”.
I numeri del mercato
In Europa il valore di mercato del novel food, di cui gli insetti fanno parte, si appresta a triplicare, passando da 82 milioni di dollari del 2018 ai 261 milioni previsti nel 2023, aprendo così importanti opportunità per le aziende.
Attualmente, il settore europeo degli insetti è composto nella maggior parte da piccole e medie imprese come start up, ma anche grandi aziende che prima erano attive in settori diversi come quello del pet food. Come evidenziato da IPIFF, organizzazione no-profit che rappresenta gli interessi del settore dei produttori di insetti, la produzione si basa su qualche migliaio di tonnellate (volumi destinati sia al settore feed che food), mentre gli investimenti hanno già superato quota 1 miliardo di euro e si stima arriveranno ai 3 miliardi nel 2025.
La maggior parte delle imprese in Europa che si occupano di novel food a base di insetti commestibili (circa il 36%) è coinvolta solo nella lavorazione finale degli insetti, occupandosi quindi della trasformazione e commercializzazione. Il 28% invece si occupa di tutte le fasi della produzione (dall’allevamento alla commercializzazione).
Il settore degli insetti raggiungerà entro il 2030 oltre 30 mila impiegati full time, arrivando a produrre circa 260.000 tonnellate entro il 2030.
Chiara Scelsi