Il dibattito è in corso da anni: in un futuro non lontano gli insetti potrebbero entrare a far parte della nostra dieta, con buona pace di esperti alimentaristi e nutrizionisti.

Secondo le stime della FAO, nel mondo sono più di 2 miliardi le persone che fanno già uso di insetti per fini alimentari e le specie commestibili in commercio sono quasi 2000.

Le normative europee relative al consumo di insetti per uso alimentare sono ancora piuttosto restrittive ma negli ultimi tempi qualcosa sta cambiando. A testimonianza c’è la recente autorizzazione da parte dell’Unione Europea sull’immissione nel mercato di polvere parzialmente sgrassata di acheta domesticus (grillo domestico) come nuovo alimento. Così come determinato dal Regolamento di esecuzione UE 2023/5 dello scorso 3 gennaio, la polvere parzialmente sgrassata di acheta domesticus è sicura alle condizioni e ai livelli d’uso proposti.

Il parere scientifico, giunto dopo oltre un biennio di studi, presenta motivazioni sufficienti per stabilire che tale polvere possa essere utilizzata per la preparazione di tutta una serie di prodotti: pane, cracker, grissini, barrette ai cereali, biscotti, salse, piatti a base di leguminose e verdure, pizza, prodotti a base di pasta, siero di latte in polvere, prodotti sostitutivi della carne, minestre concentrate o in polvere, snack a base di farina di granturco, bevande tipo birra, prodotti a base di cioccolato e altro ancora.

Nel suo parere l’Autorità ha rilevato che il consumo di polvere parzialmente sgrassata di acheta domesticus può provocare reazioni allergiche nelle persone allergiche ai crostacei, ai molluschi e agli acari della polvere. È opportuno pertanto che gli alimenti contenenti polvere di grillo siano etichettati conformemente.

Se l’Unione Europea approva da un lato però, dall’altro la maggioranza degli italiani non porterebbe mai a tavola gli insetti, considerati totalmente estranei alla cultura alimentare nazionale. È quanto emerge da un'analisi Coldiretti/IXE sullo sdoganamento della farina prodotta dal grillo domestico. Il 54% degli italiani sono proprio contrari agli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e non risponde il 6%.

 

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