Le ultime tendenze del settore lattiero-caseario in un nuovo report ISMEA. Produzione col segno più in Italia, ma anche nel resto dell’Unione Europea. Prosegue la dinamica positiva per il Grana padano i cui listini della stagionatura minore hanno raggiunto nel mese di novembre una quotazione record. Diminuisce la spesa delle famiglie italiane.
Entrando maggiormente in dettaglio nel contesto europeo, la produzione di latte vaccino è in lieve crescita nell'UE-27 (+0,5% nel periodo gennaio-settembre 2024), sostenuta dall'andamento positivo in alcuni dei principali produttori (Francia +1,5%, Polonia +3,7%, Spagna +1,7%). I prezzi del latte alla stalla hanno ripreso a crescere nella seconda metà dell'anno sfiorando i 50 euro/100 kg nel mese di settembre 2024.
In Italia, nonostante le problematiche legate al clima, soprattutto nel coso dei mesi estivi, la produzione di latte è in crescita e, secondo i dati Agea, si registra un +1,3% rispetto a gennaio-settembre del 2023. Il prezzo alla stalla nazionale, dopo la sostanziale stabilità della prima parte dell'anno, ha evidenziato una nuova spinta al rialzo - raggiungendo nel mese di ottobre i 55,3 euro/100 litri (Iva esclusa, senza premi) - sostenuta dalle quotazioni dei principali formaggi della tradizione.
Passando all’analisi dei prezzi il report ISMEA segnala che prosegue la dinamica positiva per il Grana padano, prodotto guida del mercato nazionale in considerazione dell'ampio bacino di raccolta, i cui listini della stagionatura minore hanno raggiunto nel mese di novembre la quotazione record di 10,32 euro/kg (+18% rispetto a un anno fa) soprattutto grazie al buon andamento della domanda estera. In forte aumento, anche sulla scia delle dinamiche comunitarie, il prezzo del burro arrivato nel mese di novembre a sfiorare gli 8 euro/kg con una variazione di oltre il 55% rispetto allo scorso anno.
Nel periodo gennaio-agosto 2024 le esportazioni di formaggi e latticini italiani sono cresciute dell'11,5% in volume e del 7,6% in valore, con variazioni positive a doppia cifra rispetto all'anno precedente soprattutto verso le destinazioni europee. Sul fronte passivo della bilancia commerciale, grazie a prezzi di fornitura competitivi sono aumentate le importazioni sia di latte in cisterna (+8,0% in volume nei primi otto mesi) sia di formaggi (+8,2% in volume).
Nei primi nove mesi del 2024 la spesa delle famiglie italiane per latte e derivati è diminuita complessivamente dell'1,2%, come conseguenza in parte del calo dei prezzi delle principali referenze, in parte di una contrazione dei volumi (-0,6%). La contrazione delle quantità più consistente di tutto il settore continua a registrarsi per il latte fresco (-7% in volume), mentre registrano una dinamica positiva degli acquisti lo yogurt (+3,8% in volume) e i formaggi (+1,1% in volume), soprattutto i freschi.
La stima finale dice che il 2024 potrebbe chiudersi con una produzione di latte superiore ai 13 milioni di tonnellate, in aumento dell'1,3% circa, ma con livelli di prezzo alla stalla ancora sostenuti dal buon andamento dei mercati all'ingrosso dei formaggi. Molto positivo anche il sentiment degli operatori dell'industria di trasformazione, soprattutto con riferimento alle aspettative di vendita negli ultimi mesi dell'anno in corrispondenza delle festività natalizie e di un aumento dei flussi turistici.