Per il settore del food & grocery, +84% nel 2020. In epoca pre-Covid, sarebbe stato difficile ipotizzare una simile crescita.
Toccata l'anno scorso la soglia di quasi 3 miliardi di euro, il comparto non accenna a fermarsi; anzi, è attesa per l'anno in corso un’ulteriore ascesa. Un ruolo decisivo in questa crescita è stato senza dubbio giocato dalla pandemia, che ha fatto sì che sempre più consumatori decidessero di puntare sull’e-commerce anche nell’alimentare.
La Columbia Business School ha previsto un rallentamento con la fine dell’emergenza sanitaria, previsione con la quale Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2c, non è d'accordo: «i frutti degli investimenti sostenuti dall’offerta non sono contingenti all’emergenza sanitaria ma sono destinati a durare nel tempo. Sono state gettate le basi per una crescita certa e sostenibile dell’alimentare online in Italia».
Se ciò dovesse avverarsi, le certezze dei gestori di supermercati e di attività correlate all’horeca che puntano ancora esclusivamente al retail tradizionale potrebbero crollare, e dovrebbero essere seriamente riviste: «Questo fermento della domanda si riflette in un momento di profonda trasformazione per gli operatori del settore: quali siano i modelli di business vincenti è ancora una domanda aperta, ma certamente la competizione oggi è legata ai temi dell’integrazione tra canali, della velocità e qualità dei servizi offerti, nonché delle politiche di sostenibilità», sostiene Roberto Liscia, Presidente di Netcomm ed Executive Board Member di Ecommerce Europe.
Possibilità di sviluppo in un futuro prossimo possono essere intuite dall'ampliamento dell’offerta e da una copertura del territorio sempre più capillare. Il pubblico sembra aver definitivamente superato la diffidenza originariamente nutrita verso l'e-commerce, che sembra ora destinato a far definitivamente parte del nostro futuro.