Il rafforzamento delle misure sulla sicurezza alimentare, la proposta di revisione del regime delle Indicazioni geografiche, la revisione del regolamento sull’uso del suolo e la richiesta da parte di dodici paesi tra cui l’Italia, di un sostegno temporaneo eccezionale da attivare nell’ambito dello sviluppo rurale (FEASR) in risposta alla crisi in atto e al suo impatto sui sistemi di produzione agricola e sulla sicurezza alimentare. Sono stati questi gli argomenti al centro del consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’UE che si è tenuto in Lussemburgo.
Il Ministro Stefano Patuanelli, intervenuto al tavolo del Consiglio, ha sottolineato il sostegno dell’Italia alla revisione del regolamento sull’uso del suolo in tema di neutralità climatica, noto con l’acronimo Lulucf, evidenziando che di fronte al periodo emergenziale che stiamo affrontando, non bisogna comunque smettere di guardare al futuro.
Quanto alla questione della sicurezza alimentare e alla situazione dei mercati agricoli in Europa alla luce del conflitto bellico in Ucraina, che ha acuito un contesto già difficile a causa delle problematiche dovute alla pandemia Covid, alla siccità, alle patologie zootecniche e ai costi energetici già in aumento prima del conflitto, il Ministro ha sottolineato la necessità di mettere a disposizione degli agricoltori tutti gli strumenti straordinari per sostenere le loro attività produttive così fondamentali per la vita dei cittadini europei. Va posta attenzione, infatti, sia all’oggi che al domani, proseguendo nel solco di quanto già fatto con la pandemia grazie al quadro temporaneo di aiuti. Va salvaguardata l’agricoltura e le sue attività di semina e raccolta delle materie prime agricole sia in Ucraina sia nell’Unione Europea, a beneficio dei consumatori europei e di quelli dei Paesi più fragili, per scongiurare fenomeni di povertà alimentare.
L’Italia appoggia, dunque, la proposta della Croazia che chiede di riproporre una misura straordinaria dello sviluppo rurale, già utilizzata durante la pandemia Covid-19. Attraverso questa misura gli Stati Membri potranno utilizzare le risorse dello sviluppo rurale (annualità 2021 e 2022) per mitigare le conseguenze degli aumenti degli input produttivi, fino a un massimale del 5% delle risorse FEASR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale) assegnate nel periodo 2014-2022.