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Più protezione e semplificazione per la denominazione Ig e stop alla registrazione di menzioni tradizionali identiche o che richiamino nomi di DOP e IGP, come nel caso del Prošek, il vino croato che evoca il Prosecco italiano.

Il nuovo regolamento è passato con 520 voti favorevoli, 19 contrari e 64 astensioni e contiene anche misure per proteggere le Indicazioni Geografiche online e conferire maggiori poteri ai produttori semplificando il processo di registrazione delle IG. Si attende ora l'adozione formale del regolamento da parte del Consiglio. Dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo, circa a metà aprile. Sarà quindi obbligatorio indicare il nome del produttore sull'etichetta di una Denominazione di Origine Protetta (DOP) o di una Indicazione Geografica Protetta (IGP), al fine di garantire la massima trasparenza ai consumatori. Ad oggi, il registro delle IG dell'Unione Europea contiene quasi 3.500 voci, con un valore di vendita di quasi 80 miliardi di euro. Il nuovo regolamento contiene misure per proteggere le IG anche online, conferire maggiori poteri ai produttori e semplificare il processo di registrazione delle IG.

"L'obiettivo del nuovo regolamento è quello di difendere i prodotti certificati dai tentativi di imitazione ed emulazione", ha precisato soddisfatto il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. "È questa l'Europa che vogliamo, al fianco gli agricoltori per renderli sempre più competitivi e sostenibili, riallacciando quel legame con le nostre aree rurali che pare essersi smarrito negli ultimi anni", commenta Paolo de Castro, relatore del provvedimento per l'Europarlamento. "Il successo di oggi restituisce un esempio di come l'Europa, quando è spinta dalla giusta volontà politica, sia in grado di accompagnare gli agricoltori verso quei modelli produttivi che hanno reso la nostra filiera agro-alimentare ineguagliabile al mondo in termini di qualità e sostenibilità del cibo, grazie a un modello unico di tutela, gestione e promozione dei prodotti ad indicazione geografica, sinonimo di eccellenza, unicità e legame con il territorio. Il nuovo regolamento farà evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza investire alcun fondo pubblico”.
Ortaggi shutterstock 324741074Plaude il mondo delle associazioni di settore. Perché la riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine va a tutelare "il primato italiano nell'Unione Europea con 892 prodotti riconosciuti, tra alimentari, vini e liquori, che sviluppano un valore di oltre 20 miliardi di euro e danno lavoro a 890 mila persone impegnate nelle filiere", spiega il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, oltre a proteggere gli agricoltori, "in modo da renderli sempre più competitivi e sostenibili", secondo Cia. La riforma prevede, come richiesto da Coldiretti, lo stop alla registrazione di menzioni tradizionali identiche o che richiamino nomi di Dop e Igp, come nel caso del Proosek, il vino croato che evoca il Prosecco italiano. Sarà obbligatorio indicare il nome del produttore sull'etichetta di una Denominazione di Origine Protetta (DOP) o di una Indicazione Geografica Protetta (Igp), al fine di garantire la massima trasparenza ai consumatori.
Ne saranno rafforzati anche i Consorzi di tutela, per Origin Italia, l'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, "con l'obiettivo di far crescere ancora di più il valore delle Indicazioni Geografiche. Cresciute nel corso degli ultimi decenni fino a diventare un pilastro della politica europea", per Paolo Zanetti, presidente di Assolatte.

Fonte: Ansa e altre fonti

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