La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha trasmesso al Ministero della Salute e alle Regioni il nuovo Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza per il triennio 2022-2025. L’obiettivo del piano è quello di fornire delle linee di indirizzo e delle indicazioni operative per la gestione e il contrasto dello sviluppo e della diffusione dell’antibiotico-resistenza (ABR).

Il documento segue un approccio integrato One Health che include la collaborazione di tutti i settori coinvolti: dalla salute umana a quella animale e dell’ambiente. Esso prevede che “Formazione”, “Informazione, comunicazione e trasparenza”, “Ricerca innovazione e bioetica” e “Cooperazione nazionale e internazionale” siano le 4 aree orizzontali che supportano l’intero piano che è suddiviso in tre parti:

  1. Strategia nazionale che riporta le figure coinvolte, le aree tematiche e gli obiettivi generali da raggiungere a livello italiano;
  2. Piano nazionale, destinato agli operatori del settore, che indica per ogni area tematica gli obiettivi specifici;
  3. Appendice descrittiva dell’antimicrobico-resistenza in funghi, virus e parassiti.

I principali obiettivi strategici, basati sull’esperienza maturata con il PNCAR 2017-2020, sulle esperienze di altri Paesi e su raccomandazioni europee e internazionali, sono i seguenti:

  • rafforzamento dell’approccio One Health: sorveglianza coordinata ABR e uso degli antibiotici, prevenzione delle resistenze ambientali;
  • rafforzamento della prevenzione e la sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) in ospedale e sul territorio;
  • promozione dell’uso appropriato degli antibiotici e della ricerca per la prevenzione, la diagnosi e la terapia di infezioni resistenti;
  • rafforzamento della cooperazione nazionale e internazionale;
  • formazione e aumento della consapevolezza della problematica nella popolazione.

È fondamentale che non solo gli operatori sanitari e le istituzioni, ma anche i cittadini, prendano coscienza del fenomeno, poiché subiscono gli effetti dell’antibiotico resistenza e contribuiscono anche alla sua diffusione.

Fonte: CeIRSA

 

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