Il passaggio da uno stile di vita nomade ad uno sedentario ha portato Homo sapiens ad accumulare alimenti, offrendo un involontario banchetto ai roditori commensali, quali Mus musculus, Rattus rattus e Rattus norvegicus.
La guerra tra la stirpe umana e quella dei roditori è cosa antica, ma si tratta di un dualismo “guardia e ladro”, considerando che topi e ratti attentano alla nostra vita solo in maniera indiretta sebbene, talvolta, nefasta. L’epidemia di peste della metà del 1300 vide, per esempio, responsabile Jersinia pestis con Rattus rattus relegato al ruolo di serbatoio e trasportatore della pulce vettore Xenopsilla cheopis.
Le armi che utilizziamo nel controllo dei roditori restano concettualmente quelli di sempre: sostanze tossiche (prevalentemente anticoagulanti), trappole meccaniche con morte inflitta per impatto o annegamento e trappole a colla.
Tali strumenti presentano vantaggi e svantaggi in termini di impatto ambientale, praticità d’uso, efficacia, costo, impegno operativo e grado di sofferenza inflitta all’animale.
Negli ultimi anni la messa sotto accusa degli anticoagulanti, per questioni ecologiche e per i fenomeni di resistenza accertati, ha portato restrizioni d’uso come specificato nelle etichette, ma, non disponendo di una vera alternativa, questi rodenticidi seguitano ad essere tollerati.
La cattura dei roditori offre, come vantaggio principale in ambito di un’industria alimentare, il recupero delle carcasse, che solo raramente si verifica su soggetti morti a seguito dell’ingestione di rodenticida.
Le trappole a scatto e a colla sono dispositivi molto efficaci, a basso costo, semplici da un punto di vista della manualità e che tuttavia esaltano la professionalità dell’applicatore per raggiungere un’azione ottimale.
La conoscenza del comportamento dei roditori permette l’allestimento di impianti di monitoraggio altamente efficaci e il riconoscimento delle tracce e dei percorsi compiuti da questi consentono interventi adeguati su infestazioni in atto.
Per quanto riguarda il benessere animale, la morte da anticoagulante e su trappola adesiva si raggiunge dopo un’agonia prolungata, le trappole a scatto comportano morte rapida, salvo eccezioni per la mancata azione su organi vitali.
Per questo è molto importante il controllo frequente delle trappole, meglio se supportato da rilevatori di cattura a distanza a garantire la soppressione dei soggetti agonizzanti in tempi ragionevoli mediante impatto al capo, azione probabilmente più agevole su individui incollati rispetto a quelli incastrati in trappole a scatto.
Marco Caimi
InPest Lab by GEA srl