Nel contesto delle industrie alimentari, per "derattizzare" non è sufficiente impiegare esclusivamente dispositivi di cattura o esche rodenticide per raggiungere il risultato: è fondamentale, invece, interpretare l’ambiente operativo, valutare i rischi, conoscere con accuratezza il proprio target e attuare misure di prevenzione efficaci.


“Derattizzare” significa implementare specifiche attività di disinfestazione il cui scopo è la limitazione/riduzione della popolazione murina infestante un determinato ambiente. è certamente più appropriato parlare di “gestione dei roditori muridi”, qualora l’obiettivo sia appunto il contenimento e possibilmente l’eradicazione di ratti e topi. L’individuazione corretta delle specie infestante può avere un impatto notevole sulla buona riuscita della derattizzazione. Infatti, anche se spesso sottovalutate, le infestazioni di Rattus rattus rappresentano una problematica complessa, la cui difficoltà di gestione aumenta nei casi in cui non avvenga una corretta valutazione della sorgente dell’infestazione, avendo cura di ispezionare e valutare l’applicazione di dispositivi di controllo anche ad altezze “non standard”.
La stessa individuazione delle tracce, per mezzo di accurate ispezioni periodiche - a volte anche associate ai turni di monitoraggio delle postazioni - contribuisce ad una gestione avveduta e realistica degli infestanti murini.
Ciò presuppone un lavoro di squadra, che coinvolga anche il personale dell’industria alimentare, che dovrebbe essere formato a riguardo del riconoscimento delle tracce dei principali e potenziali infestanti legati al proprio stabilimento.
Per quanto riguarda le pratiche di monitoraggio, le frequenze di ispezione e controllo dei dispositivi di cattura o dei consumi di esca rodenticida/esche virtuali devono essere calibrate a seguito di un’opportuna valutazione del rischio. Differenti sono invece le considerazioni relative alle modalità di cattura dei roditori, in virtù anche delle considerazioni legati al benessere animale

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