È proprio vero, se rivendichi qualcosa o è stato maltolto o è stato smarrito. Questo sembra proprio il caso della sostenibilità circolare lattiero-casearia.
Per migliaia di anni l’allevamento zootecnico e la filiera lattiero-casearia sono stati gli indici di prosperità e benessere socio-economico e culturale. In un contesto sostenibile e circolare: dove non c’era latte, non c’era prosperità, non c’era istruzione e nemmeno conoscenza.
Da oltre un decennio noi della filiera latte, per svariati motivi, dobbiamo rivendicare ciò che non abbiamo mai perso: il nostro ruolo di alimentare le popolazioni in modo sostenibile.
Analizzare in modo esaustivo le cause di tanta confusione è un obiettivo eccessivo per queste poche righe, un paio di freccette, invece, le possiamo tirare…
Per esempio, insostenibili sotto il profilo ecologico e nutrizionale sono le bevande proposte in alternativa al latte vaccino. Infatti, numerosi studi evidenziano che gli effetti benefici della sostituzione del latte con le bevande vegetali sono ancora tutti da dimostrare, soprattutto in merito al profilo lipidico e agli effetti sulla pressione arteriosa dei consumatori. Mancano anche evidenze scientifiche sugli effetti negativi delle bevande vegetali, quando non fortificate con calcio, la qual cosa è basilare sulla salute delle ossa.
Per esempio, imputare alle emissioni dei bovini il cambiamento climatico mi sembra fuorviante.
Infatti, secondo alcune fonti il numero dei ruminanti (bovini e ovi-caprini) sarebbe equivalente a 2 miliardi di capi di vacche da latte; più o meno il numero mondiale degli automezzi alimentati con combustibili fossili. Al punto: molti studi ricordano che durante la ruminazione viene emesso metano, pochissime ricerche analizzano cosa esce dai tubi di scappamento delle autovetture, e dalle polvere fini rilasciate nell’aria dal consumo degli pneumatici.
E arriviamo al paradosso: la vacca inquina, il tubo di scappamento delle vetture Euro 6 no!
Prova ne è il fatto che accanto alle strade – anche ad alto traffico – ci sono piste per podisti e ciclisti fortemente impegnati nella loro attività sportiva, respiranti a bocca aperta…
Secondo chi legge, è preferibile dormire sulle balle di paglia in una stalla di vacche da latte, come facevano tanti sfollati durante la Seconda Guerra Mondiale, o sarebbe meglio dormire su una comoda brandina in un garage con pari numero di vetture Euro 6? Ovviamente accese!
Vincenzo Bozzetti