Se ci sono poche certezze in questo periodo di transizione e di ripartenza, di sicuro non mancano segnali forti che ci indicano la strada e la via d’uscita dalla crisi.

Un fortissimo segnale in questo senso sono le recenti modifiche introdotte dalla Commissione Food Hygiene del Codex Alimentarius che ha revisionato il Codice di Buone Prassi relativo ai “General Principles of Food Hygiene”, “CXC 1-1969”, recepito dalla Commissione Europea con la pubblicazione del regolamento UE 2021/382 che a sua volta ha provocato la necessità di aggiornare, dopo 15 anni dalla entrata in vigore, il Regolamento CE 852/04.  

Si stanno delineando dunque le basi di un necessario e radicale cambiamento nel settore agroalimentare, usufruendo della leva imposta anche dalla pandemia. Lo mostrano i dati del rapporto OCSE-FAO sulle prospettive agricole 2020-2029 che ipotizza nei prossimi dieci anni un aumento della domanda e dell'offerta grazie a tecniche di produzione più sofisticate. Aumenteranno i raccolti (+10%), le terre coltivabili (+5%) e il bestiame (+14%). Crescerà il bisogno di proteine vegetali a complemento di quelle animali e l'acquacoltura supererà la pesca. 

Il rapporto ha provato a prevedere come potrà essere questo decennio, iniziato con il coronavirus ma dove ci saranno molte altre sfide da affrontare per il settore agricolo e alimentare. In questo scenario la figura del Tecnologo Alimentare si deve collocare in prima linea nei processi di “governance della filiera” che diventerà sempre più complessa ed interdisciplinare. 

In questo senso il periodo di pandemia ha evidenziato, anche per noi TA, alcuni limiti e barriere da superare legate soprattutto alle scarse risorse destinate alla ricerca e un sistema infrastrutturale e digitale decisamente da migliorare, che insieme alla normativa non chiara e farraginosa, rischiano di emarginarci. Per questo il TA deve trasformarsi, mostrando tutte le sue capacità di resilienza, da una figura multifunzionale in una indispensabile risorsa multipotenziale in grado di far emergere, dirigere, controllare gli aspetti più importanti della complessa filiera agroalimentare. 

 

Massimo Artorige Giubilesi

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