Al Forum Enpaia 2024 si è parlato di nuovi scenari e delle prospettive per l’agricoltura, a partire dagli impatti che avrà l’Intelligenza Artificiale. Il settore strategico per l’economia italiana è in pieno sviluppo ma il Premio Nobel per l'Economia Pissarides ricorda quali sono i problemi da affrontare per continuare sulla strada di offrire sempre prodotti di qualità.
La quinta edizione dell’evento promosso dalla Fondazione Enpaia, l’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, si è tenuto a Villa Aurelia, a Roma, con il titolo di “Economia e società. Scenari e prospettive”.
È stato proprio il Presidente della Fondazione Enpaia, Giorgio Piazza, a spiegare il focus del convegno: “I temi principali sono legati al lavoro, all’economia, all’agricoltura, alla sostenibilità e al clima. Sono temi che impatteranno con la grande innovazione legata all’Intelligenza Artificiale. In questo senso, l'IA deve essere usata, per esempio, per ‘rinaturalizzare’ le nostre campagne. Si tratta di strumenti potentissimi che vanno messi a disposizione dell'uomo, promuovendo una visione antropocentrica e non tecnocentrica, in cui è l’uomo che governa le macchine e non il contrario”.
Roberto Diacetti, Direttore Generale della Fondazione Enpaia ha rimarcato: “Il Forum è un momento di riflessione sui principali macrotrend a livello nazionale e internazionale, con un focus particolare sull'impatto che ha l'Intelligenza Artificiale sull'agricoltura. L'obiettivo della Fondazione Enpaia è fare sistema. In tal senso, riteniamo ci siano i presupposti per investire nell'economia reale italiana. La sfida è incoraggiare l'internazionalizzazione delle imprese agricole e in questo processo possiamo essere uno strumento per la modernizzazione dell'economia italiana”.
Molto atteso e apprezzato l’intervento del Premio Nobel per l'Economia, Christopher Pissarides, intervistato dal Rettore dell’Università Luiss, Paolo Boccardelli che non ha nascosto le sfide e i problemi che il settore dovrà affrontare a brevissimo. “Stiamo vivendo una transizione digitale e climatica epocale. La sfida per il settore agroalimentare è combinare questi due fenomeni e promuovere prodotti di qualità – ha spiegato -. Al tempo stesso è necessario che in Europa si arrivi ad una maggiore integrazione economica, per rilanciare la competitività e la crescita. È impressionante la grande quantità di startup che migrano dall'Europa negli USA. Occorre superare l'approccio fondato soltanto sulla regolamentazione e investire in politiche industriali. Il ‘boom’ di iscrizioni ai corsi STEM, cioè le materie scientifiche, potrebbe essere un fuoco fatuo, poiché in questo settore le IA potrebbero portare a un calo drastico dei posti disponibili, lasciando molti laureati senza opportunità. Coltivare le soft skills potrebbe essere una strategia migliore per garantire opportunità di carriera durature”.
Al Forum ha partecipato che Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura che è intervenuto anch’esso sul “tema caldo” al centro del dibattito: “L'Intelligenza Artificiale sta trasformando l'agricoltura in un settore all’avanguardia, favorendone la sostenibilità. È uno strumento da promuovere e valorizzare assicurando un quadro normativo solido, investimenti, un processo di trasferimento tecnologico e programmi di formazione a partire dagli istituti tecnici e dalle università, fino alla forza lavoro già attiva. Confagricoltura, già da tempo, si muove in questa direzione”.
Sul fronte sindacale è intervenuto Onofrio Rota, Segretario Generale Fai-Cisl, si è concentrato sulle possibili conseguenze occupazioni delle nuove tecnologie in arrivo, tra opportunità e preoccupazioni. “Nei settori agroalimentari e ambientali l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sta già arrivando. Abbiamo sia avvisaglie di riduzioni del personale, in vista dell’introduzione di nuove tecnologie, sia esempi positivi con cui aumenteranno la sicurezza e la produttività. L’obiettivo comune deve essere quello di utilizzare l’IA per aumentare produttività, salari, sicurezza e benessere aziendale. L'IA va governata all'interno di un processo in cui la persona sia messa al centro. È chiaro che dobbiamo prepararci a percorsi formativi adeguati. Dobbiamo governare questi processi portando una visione fondata su un nuovo umanesimo del lavoro”.
Ettore Prandini, Presidente Coldiretti, ha affrontato invece la questione della sostenibilità e il rapporto con l’Unione Europa: “L’agricoltura italiana può recitare un ruolo da protagonista nella sfida della sostenibilità e il primo auspicio è che la nuova Commissione Europea segni un cambio di passo rispetto a una visione ideologica che vedeva agricoltura e ambiente in contrapposizione. Occorre promuovere lo sviluppo nelle campagne delle soluzioni tecnologiche di Agricoltura 5.0 e lavorare sulla diffusione delle Tea, le Tecnologie di miglioramento genetico, che permetteranno di selezionare varietà vegetali più resilienti rispetto ai devastanti effetti del clima”.