Il tema al centro di un convegno organizzata da Confagricoltura con Federalimentare, Enea e il Comitato Scientifico di Ecomondo. Servono nuovi modelli produttivi data la necessità di perseguire obiettivi di sostenibilità impegnativi. Il modello italiano a livello ecologico è uno dei più virtuosi dato che restituiamo all’ambiente oltre il 92% dell’acqua che utilizziamo.

“Nel quadro al centro del dibattito di oggi sono molte le sfide aperte: a partire dalla tecnologia che sostiene la Green economy e che richiede un cambio di visione – così si è espresso Giangiacomo Pierini, vice presidente di Federalimentare, intervenuto nell’ambito dell’iniziativa “I Driver per una filiera agricola più forte e competitiva: tra tradizione e innovazione, circolarità, transizione energetica”, organizzata da Confagricoltura con Federalimentare, Enea e il Comitato Scientifico di Ecomondo.

La tavola di confronto ha visto intervenire Pierre Bascou, rappresentante della Dg Agri della Commissione europea, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, Giangiacomo Pierini, vicepresidente con delega all’ambiente di Federalimentare e Elena Sgaravatti, vice presidente di Assobiotech. Il dibattito si è focalizzato sulla necessità di rafforzare il sistema cibo in Europa, anche alla luce degli scenari che si delineeranno con la nuova presidenza americana, facendo leva sull’innovazione per ridurre l’impronta ecologica.
 
Foto Giansanti Pierini Ecomondo“Siamo chiamati a costruire nuovi modelli produttivi, in uno scenario in cui l’Europa pone obiettivi di sviluppo sostenibile molto sfidanti. L’ecosistema europeo, tuttavia, deve essere in grado di confrontarsi e competere con attori di grandi dimensioni come gli Stati Uniti e la Cina - così ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura. - Certamente i nuovi paradigmi devono continuare a tutelare l’ambiente ma dobbiamo chiederci dove portano le transizioni che stiamo mettendo in atto. Serve una direzione decisa, orientata alla competitività. Confagricoltura ha un’idea chiara: quella di un’agricoltura sempre più produttiva, grazie al digitale, alla scienza, alla ricerca e alle tecnologie applicate. Siamo di fronte a stravolgimenti epocali. Il cambiamento climatico è innegabile.  Abbiamo bisogno di un’agricoltura europea che torni in prima linea nel mercato globale. Il modello italiano, ad esempio, a livello ecologico è uno dei più virtuosi. Restituiamo all’ambiente oltre il 92% dell’acqua che utilizziamo. Ora dobbiamo mettere gli agricoltori nelle condizioni di produrre di più e sempre meglio, in linea con gli ottimi standard di qualità e sicurezza che già garantiamo” 
Come settore agroalimentare abbiamo la consapevolezza di avere un ruolo importante nel raggiungimento di obiettivi strategici per il futuro dell’economia globale – il parere ancora di Giangiacomo Pierini - A partire dalla produzione di cibo di qualità per una popolazione mondiale in esplosione, alla protezione degli ecosistemi, ma c’è un tema fondamentale che non possiamo sottovalutare ed è quello della competitività, una precondizione vitale per le nostre imprese con la necessità di una maggiore visione sia a livello europeo sia a livello nazionale, anche alla luce delle nuove sfide che dovremmo aspettarci dalla nuova amministrazione Trump e dai mercati asiatici”.
 
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