Industria e distribuzione si preparano a collaborare in una visione di lungo periodo; tra gli obiettivi, creare valore e arrivare con successo alla transizione ecologica.

Numerose le voci raccolte durante l’incontro “Gli orizzonti della ripresa. Scenari e prospettive per la filiera del largo consumo”, nel quale si è parlato anche della fase di profondo rinnovamento all’insegna della sostenibilità e della transizione ecologica che sta interessando l'industria alimentare.

Rinnovamento complicato da un periodo caratterizzato da materie prime e bollette energetiche a livelli record, che renderebbe necessario un aiuto pubblico a supporto delle aziende: «La transizione ecologica è irreversibile e non indolore – premette Anna Ascani, sottosegretaria del Mise che aggiunge: «Ci può essere una collaborazione tra Stato e imprese».

«Il pilastro è passare a una visione di lungo periodo e non più di breve perché il nostro obiettivo è creare valore nella filiera nel lungo termine, evitare la discountizzazione dell’offerta che porterebbe a un abbattimento delle possibilità di scelta del consumatore»: è la riflessione di Francesco Mutti, presidente di Centromarca.

I consumi delle famiglie continuano a rimanere stabili: «La fiducia delle famiglie è al massimo ma non si vede una reale ripresa dei consumi ed è raddoppiata la propensione al risparmio. E sostenibilità non è detto che faccia rima con aumento dei prezzi» aggiunge Alberto Frausin, presidente Federdistribuzione. «C’è un tema di creazione del valore che passa dalla collaborazione tra industria, filiera e distribuzione. Bisogna pensare come catturare il valore» aggiunge Alessandro d’Este, presidente dell’Associazione Industrie beni di consumo.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore

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