Una rappresentanza dell’Organizzazione Interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia partecipa al Sial di Parigi, dal 19 al 23 ottobre 2024, per illustrare e coinvolgere giornalisti, operatori e opinion maker nella conoscenza dei rigorosi standard di sostenibilità ambientale e sociale che caratterizzano la produzione italiana di pomodoro da industria e dei correlati derivati.
L’iniziativa rientra all’interno del più ampio progetto biennale (2023-2025) Tomato SAUCE - Sustainable Agriculture Understanding in Central Europe (https://oipomodoronorditalia.it/en/) , finanziato dal bando Agrip dell’Unione Europea, finalizzato a far conoscere e a valorizzare in due paesi target, Germania e Francia, l’elevato standard ambientale e sociale assicurato dai disciplinari produttivi certificati utilizzati nelle lavorazioni agricole e industriali del pomodoro da industria del Nord Italia. La Francia e la Germania sono i due paesi target del progetto Tomato SAUCE perché rappresentano due importanti mercati di sbocco per i derivati del pomodoro italiani. L'Italia è di gran lunga il primo paese fornitore di derivati di pomodoro in Germania, con una quota di poco inferiore al 60% a valore per un fatturato di 608 milioni di euro, ma è anche il primo paese esportatore di derivati del pomodoro in Francia, con un valore pari a 274 milioni di euro circa e una quota a valore superiore al 46% (fonte: Eurostat, somma valori per i codici doganali 200210, 200290, 210320, anno 2023).
Un lungo percorso
Dopo la partecipazione alla fiera Anuga 2023 in Germania, l’OI ha proseguito le attività previste dal progetto nel corso del 2024. Ha partecipato a Cibus 2024 a Parma e realizzato la docuserie Truemato, cinque cortometraggi visibili sul canale YouTube (https://www.youtube.com/@OIPomodoro), che vogliono far scoprire, con un approccio olistico, la sostenibilità ambientale, economica e sociale della filiera del pomodoro da industria del nord Italia, attraverso la voce dei protagonisti, le riprese nei campi e negli stabilimenti.
A inizio settembre, invece, ha organizzato un press tour che ha coinvolto giornalisti e foodblogger francesi e tedeschi per incontrare direttamente sul campo gli agricoltori delle OP-Organizzazioni di produttori e rappresentanti dell’industria di trasformazione. Un’occasione per permettere agli ospiti di guardare con i propri occhi come vengono coltivati e raccolti e trasformati i pomodori nel nord Italia, gli strumenti per il risparmio idrico e le caratteristiche per avere una bassa impronta di carbonio, e comprendere così il reale valore aggiunto dei derivati del pomodoro italiani.
Con la partecipazione all’importante salone fieristico francese – dove saranno presenti con i propri stand anche le imprese di trasformazione socie – l’OI Pomodoro da Industria Nord Italia persegue l’obiettivo del progetto Tomato SAUCE: aumentare il grado di conoscenza e consapevolezza dei consumatori sugli elevati standard ambientali applicati ai metodi di produzione nell’Unione Europea, colmando l’attitude-behaviour gap e promuovendo conoscenze specifiche sulla sostenibilità delle diverse fasi del ciclo di vita delle conserve rosse prodotte nella filiera del pomodoro da industria del nord Italia.
La campagna 2024
La campagna di raccolta e trasformazione 2024 non è ancora terminata, ma si tratta sicuramente di un’annata molto scarsa per quantità prodotte nel bacino produttivo del nord Italia, dove nel 2023 il 39,6% del pomodoro coltivato è stato destinato alla trasformazione in polpa, il 31,6% a quella dei concentrati, il 27,4% alla passata, l’1,2% ai sughi pronti.
Il 10% delle superfici sono certificate “biologiche” sulla base dello specifico disciplinare europeo, il restante 90% ha la certificazione “produzione integrata”, un sistema di disciplinari di coltivazione che prevede un limitato ricorso a fertilizzanti, agrofarmaci, risorse idriche e, in generale, un utilizzo di tecniche agronomiche non invasive, così da garantire prodotti sani per l’uomo e un ridotto impatto delle colture sulle risorse naturali e sull’ambiente. Inoltre, i derivati di pomodoro prodotti nel territorio del Nord Italia hanno origine da materia prima agricola raccolta con sistemi totalmente meccanizzati e sono oggetto di certificazioni volontarie riconosciute a livello internazionale sulla responsabilità sociale e sul rispetto dei diritti dei lavoratori.