Queste attività hanno avuto un peso importante sui 124 miliardi di euro in meno spesi lo scorso anno dagli italiani. Dei 43,8 miliardi persi da alberghi e ristoranti, oltre 30 sono ascrivibili alla ristorazione.
"Questi numeri dimostrano ancoora una volta come i ristori arrivati non sono stati minimamente sufficienti per riequilibrare le perdite - commenta Fipe Confcommercio - L’auspicio è che, da questo momento in poi, si decida di puntare con maggior decisione su un settore strategico per l’offerta turistica del nostro Paese, rilanciandolo anche attraverso politiche di sviluppo da sostenere attraverso i fondi del Pnrr".
Le note positive sono rappresentate dai consumi alimentari in casa, dalle comunicazioni e dai beni e servizi legati all’abitazione che nel 2020 sono cresciuti rispettivamente di 2,9, 0,6 e 1,5 miliardi di euro.