Sono più di 200.000 le imprese agricole in Italia ad essere guidate da donne che hanno rivoluzionato l’attività, come dimostra l’impulso dato dalla loro presenza nelle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole, gli agriasili, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici, ma anche nell’agricoltura di precisione e a basso impatto ambientale fino nella presenza nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica oltre che nell’agriturismo.

Ad affermarlo, pochi giorni fa, la Coldiretti in occasione della Giornata Internazionale Delle Donne Rurali, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con lo scopo di riconoscere “il ruolo chiave delle donne rurali nel promuovere lo sviluppo rurale e agricolo, contribuendo alla sicurezza alimentare e allo sradicamento della povertà rurale”.

Le donne che hanno scelto l’agricoltura – evidenzia la Coldiretti – dimostrano capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità. 

“Un ruolo oggi messo a rischio dai rincari energetici con effetti diretti ed indiretti sui costi di produzione che pesano sui bilanci delle imprese e sull’offerta di prodotti e sevizi alla collettività,” afferma Chiara Bortolas di Coldiretti, sottolineando che, “difendere il patrimonio di esperienze femminili significa sostenere economia, lavoro, ambiente, territorio e servizi alla persona grazie anche alle grandi opportunità offerte dall’agricoltura sociale”.

 

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