Il nuovo Regolamento UE 2024/1987 applicabile dal 1o luglio 2025 fissa nuovi limiti per i prodotti alimentari alla luce delle risultanze degli studi EFSA. Gli alimenti che sono stati legalmente immessi sul mercato anteriormente alle date riportate nel regolamento possono rimanere sul mercato fino al termine minimo di conservazione o fino alla data di scadenza.

Il tema del Nichel e della relativa presenza negli alimenti è discusso da molti anni. Il nichel è un componente della crosta terrestre ampiamente diffuso ed è onnipresente nella biosfera. La presenza di nichel negli alimenti può originare da fonti sia naturali sia antropiche.

Excursus

Nel 2015 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha adottato un parere scientifico sui rischi per la sanità pubblica connessi alla presenza di nichel negli alimenti e nell’acqua potabile.
Tale parere ha individuato come effetto critico per la caratterizzazione del rischio derivante dall’esposizione orale cronica al nichel la tossicità per la riproduzione e lo sviluppo. Sono state individuate come effetto critico per l’esposizione orale acuta al nichel negli esseri umani sensibili al nichel reazioni di riacutizzazione dell’eczema e peggioramento delle reazioni allergiche.
Nel corso dello studio, l’EFSA aveva a disposizione dati relativi alla presenza di nichel negli alimenti e nell’acqua potabile in 15 Stati membri. Poiché tuttavia l’80% del totale dei dati raccolti era stato ricavato da un unico Stato membro, l’Autorità ha concluso che fosse necessario disporre di un insieme di dati maggiormente diversificato a livello geografico per verificare la presenza di nichel negli alimenti in tutta l’Unione.
Con la raccomandazione (UE) 2016/1111 della Commissione, gli Stati membri sono stati esortati a monitorare la presenza di nichel negli alimenti fino al 2018, al fine di raccogliere ulteriori dati di occorrenza.
Il 24 settembre 2020, tenendo conto di tali nuovi dati di occorrenza e della disponibilità di nuove informazioni scientifiche, l’Autorità ha adottato un aggiornamento della valutazione del rischio del nichel negli alimenti e nell’acqua potabile, concludendo che il nichel può causare effetti sia cronici che acuti. 
In particolare, l’effetto cronico critico è stato considerato nell’interruzione di gravidanza. A tale fine, l’EFSA ha individuato una dose giornaliera tollerabile (DGT) pari a 13 μg/kg di peso corporeo e ha concluso che tale DGT è stata superata nei bambini nella prima infanzia, nei bambini di età compresa tra 36 mesi e 10 anni e anche, in alcuni casi, nei lattanti. 
Sebbene l’interruzione di gravidanza non sia un effetto rilevante per le fasce d’età più giovani, la DGT, secondo l’Autorità, protegge anche da altri effetti rilevanti per tali fasce d’età, come gli effetti neurotossici. 
È stato quindi concluso che il superamento della DGT poteva causare problemi di salute in tali fasce d’età più giovani. 
L’Autorità ha individuato come effetti acuti critici le reazioni di riacutizzazione dell’eczema che si manifestano sulla pelle degli esseri umani sensibili al nichel, che riguardano circa il 15% della popolazione; ha inoltre concluso che il livello più basso a cui si osserva un effetto avverso per tali effetti acuti è pari a 4,3 μg di nichel/kg di peso corporeo e che è necessario un margine di esposizione (MOE) pari o superiore a 30 per proteggere da tali effetti. Tale MOE di 30 non è raggiunto per l’esposizione media e al 95° percentile, il che rappresenta un problema di salute per gli esseri umani sensibili al nichel.
Con il Regolamento (UE) 2023/915 sono stati inoltre stabiliti tenori massimi di nichel in vari alimenti. Tuttavia, per alcuni alimenti che contribuiscono in modo rilevante all’esposizione al nichel, i dati di occorrenza disponibili non erano sufficienti a consentire di determinare i tenori massimi appropriati. 
Con la Raccomandazione (UE) 2024/907, la Commissione ha chiesto di monitorare la presenza nichel in integratori alimentari, cioccolato, paste da spalmare contenenti cacao, creme da spalmare a base di frutta a guscio, semi di cacao, prodotti a base di cereali (in particolare cereali da colazione, fiocchi di cereali e prodotti di macinazione dell’avena), zuppe pronte al consumo, caffè, tè, ortaggi, alghe marine, semi oleosi, prodotti a base di soia, quali tofu e bevande a base di soia, legumi da granella, frutta a guscio, pesce e altri prodotti ittici.

Gli stati membri devono acquisire conoscenze sulle misure di attenuazione per la riduzione dei tenori di nichel negli alimenti, garantendo al contempo che i metodi di attenuazione siano efficacemente comunicati e promossi presso gli agricoltori e gli operatori del settore alimentare e che tali misure di attenuazione siano progressivamente attuate.

I nuovi limiti del nichel 

Con il Regolamento (UE) 2024/1987 del 30 luglio 2024 è stato quindi nuovamente modificato il Reg. (UE) 2023/915, fissando i seguenti limiti:

 Nuchel Tavola 01
 Nuchel Tavola 02
Nuchel Tavola 03
Nuchel Tavola 04
Nuchel Tavola 05
 

Il regolamento è applicabile dal 1o luglio 2025.

Come si evince dalla tabella per alcuni prodotti è stato necessario prevedere un periodo di tempo più lungo (1 luglio 2026) per consentire agli operatori del settore alimentare di adeguarsi ai tenori massimi stabiliti nel presente regolamento. Ciò in quanto alcuni prodotti alimentari hanno una lunga durata di conservazione o possono essere trasformati in prodotti a lunga durata di conservazione.

Gli alimenti che sono stati legalmente immessi sul mercato anteriormente alle date di cui sopra possono rimanere sul mercato fino al termine minimo di conservazione o fino alla data di scadenza.

Conclusioni

Il nuovo Regolamento UE 2024/1987 fissa nuovi limiti di nichel per i prodotti alimentari alla luce delle risultanze degli studi EFSA. Ciò dovrebbe consentire una maggiore tutela per i consumatori sensibili a tali sostanze.
 

Avv. Chiara Marinuzzi. Studio Legale Gaetano Forte

 
 
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