È operativo dal 20 gennaio 2025 il Regolamento UE 2024/3190 che ne vieta l’uso nella fabbricazione di materiali e oggetti destinati ad entrare in contatto con gli alimenti (MOCA); restrizioni anche per l’utilizzo di altri bisfenoli pericolosi. Il divieto di BPA sostituisce le precedenti normative e rappresenta un passo importante per tutelare la salute dei consumatori e ridurre l’esposizione a sostanze chimiche dannose.

Il Bisfenolo A è ampiamente impiegato nella produzione di materiali plastici destinati al contatto con alimenti ed è presente, ad esempio, nei contenitori, rivestimenti interni di lattine, bottiglie riutilizzabili. Si tratta di una sostanza chimica usata prevalentemente in associazione con altre sostanze per produrre alcune plastiche e resine. Il BPA è contenuto ad esempio nel policarbonato, un tipo di plastica trasparente e rigida utilizzata per produrre erogatori di acqua, contenitori da stoccaggio e bottiglie riutilizzabili per bevande. La sostanza viene utilizzata anche per produrre resine epossidiche usate in pellicole/rivestimenti di lattine e in contenitori per bibite e alimenti.

Sostanze chimiche come il BPA utilizzate nei recipienti per alimenti possono migrare in piccole quantità negli alimenti e bevande in essi contenuti. Ecco perchè gli esperti scientifici dell’EFSA ne rivedono periodicamente la sicurezza, alla luce di nuovi dati.

ll 19 dicembre 2024 la Commissione europea ha introdotto il divieto di usare il bisfenolo A (BPA) nei materiali a contatto con gli alimenti, alla luce dell'ultima valutazione del rischio eseguita dall'EFSA. Si tratta della tappa finale di un lungo percorso iniziato nel 2006 quando l’EFSA pubblico per la prima volta una prima valutazione del rischio relativo al BPA seguita da innumerevoli interventi e pareri sul tema. Nell’aprile 2023 l’EFSA ha pubblicato la propria valutazione ex novo della sicurezza del BPA usato nei MOCA (materiali a contatto con gli alimenti), riducendo notevolmente la soglia di assunzione giornaliera tollerabile (DGT) stabilita nella sua precedente valutazione del 2015. All’epoca la DGT era stata stabilita su base temporanea dal momento che gli scienziati dell’EFSA avevano riscontrato lacune nei dati e aree di incertezze, che si erano impegnati a esaminare di nuovo nel momento in cui fossero disponibili nuovi dati, in particolare quelli da uno studio cronico biennale di ricerca del National Toxicology Program statunitense.

 
 
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