ISMEA ha diffuso un nuovo rapporto sulle dinamiche in corso per quanto riguarda il mais, la soia e l’orzo per l'industria mangimistica. I numeri segnalano una situazione stabile con una lieve crescita dei raccolti. Oscillazioni contenute per i prezzi e miglioramento del commercio estero.

A livello di contesto globale il report dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare prevede che la campagna 2024/25 del mais dovrebbe attestarsi su livelli solo di poco inferiori a quelli record rilevati nella precedente annata. E la stessa osservazione vale per le scorte. Fa caso a parte la soia le cui stime prevedono livelli record di tutte le variabili di base del mercato per l'attuale campagna di commercializzazione: crescono sia la produzione che i consumi e le scorte.

Per quanto riguarda i prezzi, Ismea riporta che, al netto degli elementi di criticità più generali, allo stato attuale l'evoluzione di breve termine del mercato non prefigura variazioni significative per il prezzo della granella di mais mentre potrebbe innescare una tendenza flessiva per la soia.

Passando più in dettaglio alla situazione italiana i dati ancora provvisori diffusi dall'Istat evidenziano una lieve crescita annua dei raccolti di mais a 5,4 milioni di tonnellate nel 2024 (+1,3%) grazie all'aumento delle rese. Più recentemente gli operatori del settore hanno segnalato una visione più pessimistica, stimando una flessione dei raccolti in conseguenza di eventi meteoclimatici spesso poco favorevoli alla coltura; sono anche segnalate diffuse problematiche di ordine sanitario. Anche la produzione nazionale di orzo e soia risulterebbe in calo.

I prezzi

L'avvio della campagna di commercializzazione 2024/25 del mais ha mostrato oscillazioni mensili di prezzo molto contenute: il prezzo della granella si è attestato a 224,88 euro/t a settembre 2024 contro 226,44 euro/t del precedente luglio (-0,7%), per poi rivalutarsi del +0,4% nella terza settimana di ottobre a 225,75 euro/t.

Evoluzione prezzo mais

Per la soia, invece, il prezzo all'origine non è stato quotato ad agosto e settembre 2024 ma la terza settimana di ottobre ha segnato un netto ridimensionamento del prezzo, sceso a 436,50 euro/t (-9% rispetto a luglio 2024).  

Commercio estero

Nel 2023 è migliorato il deficit strutturale della bilancia commerciale dei tre prodotti analizzati dal report, ma nel vaso del mais e dell'orzo ciò è accaduto in conseguenza della riduzione dei volumi importati e dei prezzi medi all'import; per la soia, invece, la riduzione del deficit è da attribuire solo alla riduzione dei prezzi mentre i volumi sono aumentati. Tutti i prodotti in esame hanno comunque fatto registrare un miglioramento tendenziale del periodo gennaio-giugno 2024: la dinamica è da ricondurre esclusivamente alla riduzione dei prezzi all'import, perché per tutti si è registrato un aumento dei volumi in ingresso.

Le prospettive

Ismea segnala che le problematiche quali-quantitative della granella nazionale di mais e la riduzione dei raccolti di orzo e soia potrebbero verosimilmente determinare nel medio termine l'aumento delle importazioni nazionali di materia prima. Lo scenario potrebbe essere confermato per l'aumento della domanda dell'industria mangimistica spinta dalla ripresa degli allevamenti zootecnici e dalle buone performance che si osservano relativamente all'export di alcuni prodotti trasformati quali salumi e formaggi. 

Il rapporto completo con tutti i dati, e le tendenze è liberamente disponibile a questo link

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