Presentato, insieme ad un migliaio di agricoltori, un atto di opposizione alla domanda di registrazione della menzione croata Prošek pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea.
Come specificato dal Presidente dell'associazione Ettore Prandini, l'iniziativa ha lo scopo di rafforzare l'opposizione italiana alla proposta dell'Ue, in modo che non si crei un precedente in grado di danneggiare gli interessi di produttori e consumatori del Prosecco, e di tutto il panorama agroalimentare italiano. Altro rischio, sostiene Prandini, è quello di un indebolimento dell'Ue nei rapporti internazionali e nei negoziati per gli accordi di scambio, dove occorre tutelare la denominazione Made In Italy dai falsi.
Secondo l'analisi della Coldiretti su dati Istat dei primi 8 mesi dell'anno, nel mondo quasi una bottiglia di vino italiano su sei consumata all'estero è di Prosecco, che ha visto un incremento delle bottiglie esportate oltre confine del 40% nel 2021 e che, entro fine anno, raggiungerà un valore al consumo di 2,5 miliardi di euro.
Ora la Croazia ha disposizione 60 giorni di tempo per le controdeduzioni; in questa fase, durante la quale anche gli altri stati membri possono far pervenire alla Commissione atti di adesione all'opposizione formulata dal governo e dalla Coldiretti, potrà anche essere dichiarata la inammissibiltà della richiesta.