Cambiamenti climatici che causano fenomeni meteorologici estremi, guerre in Medio Oriente e in Ucraina che impattano la logistica di import-export e infine la piaga del caporalato che è tornata in primo piano: sono alcune delle principali sfide emerse nell’ultimo periodo sul fronte della sicurezza alimentare a livello mondiale.

Di questo, oltre che di politiche del settore, innovazione e ruolo dell’export, si è parlato in occasione della seconda edizione dell’Agrifood Summit, l’appuntamento del Sole 24 Ore dedicato alla filiera agroalimentare italiana.

Di fronte alle grandi sfide di questa fase storica, la strada da seguire secondo gli esperti intervenuti è quella della sostenibilità, non solo ambientale ed economia, ma anche sociale che permetterà di sviluppare i giusti strumenti per affrontare i problemi e cogliere le opportunità.

Sulla esigenza di sviluppare strategie economicamente sostenibili dal Green Deal della Politica Agricola comune all’export a rischio guerra si è mostrato d’accordo anche il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha poi lasciato spazio a Cristiano Fini, Presidente Nazionale di CIA-Agricoltori Italiani.

“La nostra agricoltura ha bisogno di strategie più flessibili e di una burocrazia davvero più snella. La sfida che attende ora il comparto è la costruzione di una nuova via per la sostenibilità, non ideologica né penalizzante, con direttive eccessivamente vincolanti per il settore.- ha spiegato Fini - Green Deal e Pac devono rispondere al principio della gradualità e della pertinenza, prestando concreta attenzione alle emergenze che investono l’agricoltura a livello globale, riconoscendo nei fatti la centralità del settore nella lotta ai cambiamenti climatici, nella salvaguardia di ambiente e territorio, nella competitività del Made in Italy”. FIni ha poi elencato quelle che devono essere le priorità:
- la tutela del reddito degli agricoltori;
- lo sviluppo delle aree interne e rurali anche contro il dissesto idrogeologico;
- la salvaguardia del suolo; la gestione comune della risorsa idrica;
- la reciprocità negli accordi commerciali per tutelare il prodotto italiano ed europeo ed evitare la concorrenza sleale di Paesi terzi.
“L’agricoltura sarà protagonista del futuro se aprirà le porte a più innovazione e formazione - ha concluso- favorendo allo stesso tempo il ricambio generazionale nei campi, l’accesso al credito e alla terra”.

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Anche Gianluca Lelli, Capo Area Economico di Coldiretti si è confrontato dicendo: “L’Europa che ci aspettiamo adesso è un’Europa di tutti, un’Europa dei popoli. Un’Europa che dia un “sì” deciso alla zootecnia, unico strumento che abbiamo per salvaguardare i terreni dalla desertificazione, e che faccia valere il principio di reciprocità: stesse regole per tutti e stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard. Dobbiamo salvaguardare il nostro made in Italy e per questo sarà fondamentale modificare il codice doganale sull’origine dei cibi, che fa diventare italiano un prodotto che arriva dall’estero grazie all’inganno dell’ultima lavorazione sostanziale”.

Daniele Caceffo, Head of Agriculture di Generali Italia ha esplorato le sfide del settore agricolo, parlando di quali sono i bisogni emergenti e la necessità di nuove misure. “Il settore agricolo è oggi strategico per il Paese: alimenta una filiera di grande rilevanza che vale nel suo complesso oltre il 15% del Pil nazionale e che coinvolge molti altri settori economici quali la trasformazione, la distribuzione, il commercio, la ristorazione e l’agriturismo, solo per citarne alcuni. In questo contesto, in cui continuano a emergere nuovi rischi e nuovi bisogni per gli agricoltori, solo il 10% delle imprese agricole risulta avere una copertura assicurativa sulla propria attività, con marcate differenze a livello territoriale”.

Per maggiori informazioni sull’evento: https://24oreventi.com/agrifood2024

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