Si tratta di un progetto di ricerca dell’Università di Roma La Sapienza che punta alla realizzazione di un dispositivo in grado di analizzare le caratteristiche di qualità del vino, come ad esempio la presenza di polifenoli.
Finora faceva parte delle classiche fantasie fantascientifiche al pari dei robot che fanno le pulizie in casa o preparano la cena. Però questa volta, visti gli enti coinvolti, sembra che si faccia sul serio, e il passo dalla fantasia alla realtà potrebbe non essere così lontano. Anche se molti, legittimamente, guarderanno alla novità con scetticismo o preoccupazione.
L'obiettivo del progetto ŒNOPHILINO, presentato in occasione del workshop “ShareScience”, presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Roma La Sapienza, è quello di un sommelier digitale in grado di assicurare l’analisi del vino, restituendo importanti informazioni dal punto di vista della qualità alimentare. Si tratta di un’iniziativa frutto della collaborazione tra i Dipartimenti di Fisica e Biologia Ambientale della Sapienza, nel contesto delle attività di realizzazione dell'infrastruttura di ricerca Metrofood-It, un’infrastruttura di ricerca finanziata nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che si propone di supportare l’innovazione nel settore agroalimentare accelerando la digitalizzazione dei sistemi agroalimentari, la rintracciabilità e la sostenibilità e promuovendo l’affidabilità di prodotti e processi e delle informazioni fornite ai cittadini, alle autorità locali ed a tutti gli stakeholders dei sistemi agroalimentari.
Il gruppo composto dai professori Giovanni Organtini e Cesare Manetti insieme al dottorando Gabriele Lombardi ha presentato il progetto "ŒNOPHILINO: il sommelier digitale" spiegandone l’obiettivo: quello di sviluppare un dispositivo compatto, economico e user-friendly, adatto a essere utilizzato da una vasta gamma di attori nel settore agroalimentare e dal consumatore finale.
Nelle intenzioni degli ideatori, il dispositivo sarà in grado di certificare alcune caratteristiche di qualità del vino attraverso l'analisi degli spettri di riflessione della luce nell'intervallo UV-Vis della bevanda. Anche se concepito per l'analisi del vino, il dispositivo potrà essere esteso anche ad altri alimenti e si baserà sulla tecnologia Arduino. Un altro obiettivo è di diffondere la cultura della misura tra consumatori e produttori.
Attualmente, il gruppo sta perfezionando il dispositivo per consentire un'analisi accurata del contenuto di polifenoli nel vino, dato l'interesse crescente da parte dei consumatori più attenti verso questi composti. I polifenoli sono associati a benefici come l'attività antiossidante e permettono di prevedere l’attitudine all'invecchiamento del prodotto e come questo evolverà durante la conservazione. In futuro, considerando la flessibilità della metodologia spettroscopica nell’UV-Vis, il team di ricerca esaminerà la fattibilità di ampliare l'applicazione del dispositivo ad altre analisi, sia mantenendo il focus sul vino che concentrandosi su altri prodotti agroalimentari.