La UE si è data tra gli obiettivi la diminuzione del 20% del consumo di antibiotici nell’uomo e una riduzione del 50% delle vendite di quelli utilizzati negli animali di allevamento e acquacoltura entro il 2030. I dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) mostrano che l'uso di antibiotici a più lungo termine era diminuito in tutta l'UE/SEE tra il 2019 e il 2022, ma è tornato ad aumentare nel 2022.
Problemi per la salute ma anche importanti risvolti economici: uno studio condotto dall'OCSE per conto della Commissione europea ha segnalato che la resistenza antimicrobica costa ai paesi dell'UE/SEE circa 11,7 miliardi di € all'anno. Per queste ragioni la Commissione europea ha chiesto un'azione urgente in materia di resistenza antimicrobica nonostante i dati segnalano alcuni progressi generali tra il 2019 e il 2022 verso l'obiettivo di ridurre l'uso degli antimicrobici del 20% entro il 2030. Se ogni paese dell'UE/SEE investisse 3,40 € pro capite all’anno negli interventi contro la resistenza antimicrobica nei settori della salute umana e dell'alimentazione, ogni anno si potrebbero prevenire oltre 10 mila decessi, evitare oltre 600 mila nuove infezioni e risparmiare ai sistemi sanitari oltre 2,5 miliardi di €.
Già lo scorso giugno il Consiglio europeo, in accordo con la Commissione europea, aveva adottato una nuova Raccomandazione sulla lotta alla resistenza antimicrobica volta a potenziare le azioni di contrasto a questo fenomeno in un’ottica “One Health” e indirizzata ai governi degli Stati membri dell’Unione europea (UE). Tra gli obiettivi, la diminuzione del 20% del consumo totale di antibiotici nell’uomo e una riduzione del 50% delle vendite totali di quelli utilizzati negli animali di allevamento e acquacoltura entro il 2030; l’intensificazione degli sforzi volti a migliorare la salute e il benessere degli animali destinati alla produzione di alimenti, al fine di ridurre la diffusione di malattie infettive negli allevamenti; la sensibilizzazione della popolazione e dei professionisti nel settore della salute umana e veterinaria, comprese attività di formazione dei professionisti sanitari e campagne di comunicazione.
Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “La lotta alla resistenza antimicrobica è una priorità per la salute pubblica e una necessità economica. Le cifre sono preoccupanti e dimostrano la necessità di un'azione urgente e ambiziosa. Gli Stati membri, le parti interessate e i cittadini devono collaborare per garantire che siano adottate tutte le misure necessarie per conseguire gli obiettivi concordati."