Il meccanismo alla base della nuova etichetta per alimenti è penalizzante per molti prodotti italiani: contro il suo utilizzo, un coro di proteste che comprende piccoli produttori, cuochi e grande distribuzione.

Nutriscore, l'etichetta a semaforo proposta all'Europa dalla Francia, calcola tramite un algoritmo la quantità di grassi, zuccheri e sale contenuti in 100 grammi di prodotto e assegna una lettera e un colore al prodotto: verde per i prodotti sani, e colori dal giallo fino al rosso per i prodotti considerati meno salutari.

L'etichetta è penalizzante per i prodotti italiani perchè considera il prodotto preso singolarmente, e non all'interno di una dieta bilanciata o una ricetta. Il consumo reale dei prodotti, infatti, non corrisponde ai 100 grammi presi in esame dall'algoritmo: in una pietanza le dosi di olio extravergine o formaggio, per prendere in esempio due prodotti che sarebbero classificati con un semaforo rosso, sono molto inferiori a tale quantità.

Su questo aspetto si basa la protesta dei Consorzi, che lamentano come il Nutriscore non consideri il prodotto come parte di un'alimentazione giornaliera bilanciata e non evidenzi il contenuto di proteine e amminoacidi che giocano un ruolo benefico nella dieta.

L'etichetta non convince nemmeno la grande distribuzione, come ha dichiarato la Direttrice Qualità Coop Italia Renata Pascarelli,che spiega come non sia possibile esprimere il giudizio su una dose di 100 grammi, perchè nessuno di noi consuma tale quantità in una volta sola. Inoltre, Nutriscore penalizza eccessivamente i formaggi  per la presenza di grassi, senza tenere conto dell'apporto da parte di questi prodotti di molti nutrienti strategici.

 

Fonte: La Repubblica

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