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Solo pochi mesi fa con l’accordo dei “triloganti” di fine legislatura dell’Unione Europea (l’italiano De Castro per il Parlamento, lo spagnolo Planas per il Consiglio e il polacco Wojchechowski per la Commissione) è stato approvato, con maggioranza “bipartisan” del 90%, il testo unico sulle produzioni di qualità con indicazione geografica (IG) per garantire un maggiore allineamento e una migliore tutela delle filiere agroalimentari, incluse quelle vitivinicole.

Secondo gli ottimisti il testo del nuovo Regolamento UE, grazie alle deleghe conferite a EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per le proprietà intellettuali, con sede ad Alicante) dovrebbe offrire: maggiori protezioni legali con tutti i diritti delle proprietà intellettuali, migliori poteri ai Consorzi di Tutela anche extra-UE e maggiori diritti per i produttori, semplificate procedure per le nuove registrazioni, rinnovate attenzioni alla sostenibilità, opportune trasparenze per i consumatori, garantite protezioni contro gli abusi nella rete internet e idonee tutele dei prodotti IG quando usati come ingredienti.

Giusto per avere un’idea, il comparto IG include: oltre 9.300 prodotti rappresentati da 600 Associazioni di produttori, un giro d’affari di circa 80 miliardi di euro, impiega 420.000 addetti diretti (oltre all’indotto), interessa 593.671 kmq di superficie agraria in 40 Paesi.

Secondo i pessimisti, invece, il nuovo ruolo di EUIPO, ovvero l’adesione all’Atto di Ginevra dell’Accordo di Lisbona (limitato ai paesi aderenti), rischia di deprimere la filosofia di valorizzazione del territorio, a favore degli affari dei marchi registrati.

Cosa succederà in futuro? Cominciamo cercando di capire il passato…

Dal 1914 (VI Congresso Internazionale di Latteria della FIL-IDF di Berna, dove affiorò l’abuso delle denominazioni d’origine dei formaggi) al 1951 (Conferenza Diplomatica di Stresa) tali illeciti erano considerati atti di concorrenza sleale e inganno al consumatore.

Dal 1951 al 2024 la stessa problematica ha assunto toni diplomatici e politici orientati alla valorizzazione delle produzioni agroalimentare dei territori.

Oggi inizia una nuova fase. Un nuovo percorso in cui “internet e le nuove tecnologie digitali” sono decisivi e dirimenti. Quindi, il futuro molto probabilmente sarà in mano a chi saprà meglio interpretare il divenire. Sarà in mano a chi sarà in grado di gestire la continua evoluzione del presente.

Vincenzo Bozzetti

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