I dati più recenti di Ismea (l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) relativi al mercato lattiero-caseario segnalano un aumento del’1%del latte vaccino nei 27 Paesi dell’Unione Europea (nei primi mesi dell’anno, da gennaio a magio). A trainare la crescita sono alcuni dei principali produttori, in particolare Francia (+1,1%), Germania (+0,3%), Polonia (+4,8%) e Spagna (+2,3%).

Per quanto riguarda il nostro Paese, la produzione di latte è in ripresa anche in Italia e, secondo i dati Agea, registra un +1,5% rispetto a gennaio-maggio del 2023. Il prezzo alla stalla nazionale ha continuato a mostrare una sostanziale stabilità dall'inizio dell'anno - assestandosi nel mese di giugno a 51,6 euro/100 litri (Iva esclusa, senza premi) - da un lato tirato al ribasso dalla competizione con i principali fornitori comunitari e dall'altro spinto al rialzo dalle quotazioni dei principali formaggi della tradizione.

Per il Grana padano, che viene considerato prodotto guida del mercato nazionale in considerazione dell'ampio bacino di raccolta, i listini della stagionatura minore hanno raggiunto una quotazione record di 9,63 euro/kg nel mese di giugno, con uno scarto di oltre il 10% rispetto al valore già considerato elevato di un anno fa, soprattutto grazie a una vivace domanda estera.

Per gli altri derivati Ismea segnala andamenti contrastanti, con la mozzarella vaccina in flessione (-5,5% su base annua nel mese di giugno) e il prezzo del burro quasi raddoppiato rispetto a un anno fa, nuovamente sopra i 4 euro/kg per lo zangolato di creme fresche.

Acquisti in Italia e vendite all’estero

Il calo dei prezzi delle principali referenze ha determinato una contrazione della spesa delle famiglie per latte e derivati nei primi sei mesi del 2024 (-2,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), a fronte di volumi pure in diminuzione (-1,6%). Fanno eccezione alla generalizzata flessione degli acquisti, lo yogurt (+3% in volume), ma anche i formaggi freschi (+0,7% in volume) e quelli industriali (+2,7%). Il latte fresco ha continuato a perdere ancora quota in maniera netta (-7,5% in volume), confermando la contrazione delle quantità più consistente di tutto il settore.

Buone notizie invece per l’export. Nel periodo gennaio-aprile 2024 le esportazioni di formaggi e latticini italiani sono cresciute del 13,2% in volume e dell'8,4% in valore, con variazioni positive a doppia cifra rispetto all'anno precedente soprattutto verso le destinazioni europee. Per quanto riguarda il passivo della bilancia commerciale, le importazioni di latte in cisterna sono aumentate nel primo quadrimestre 2024 (+11% in volume su base tendenziale), favorite da prezzi di fornitura competitivi.

Fonte Ismea. A questo link è liberamente disponibile il report completo 

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