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L’industria del caffè oggi vale globalmente circa 100 miliardi: un mercato solido cresciuto del 5% a valore e del 2% a consumi. L’Europa fa tutt’ora la parte del leone, con una quota di circa il 40% del totale, ma è anche il mercato che sta crescendo meno a fronte di Asia e Medio Oriente. Le prospettive per il futuro sono molto positive: per i prossimi 5 anni, infatti, la crescita è stimata a circa +7-8%.

 I dati, forniti durante un incontro dedicato al futuro del caffè organizzato a Sigep da Comunicafè, non mancano di segnalare alcune nubi all’orizzonte: fra queste, oltre alle diversificazioni delle modalità di consumo, la questione della sostenibilità. Il caffè è infatti una delle coltivazioni più vulnerabili al cambiamento climatico ed è una delle sette materie prime chiamate in causa dal nuovo regolamento EUDR, che vieta l’importazione e l’esportazione nell’Ue di prodotti che abbiano causato la deforestazione o il degrado delle foreste dopo il 2020. Il futuro del settore passa dunque dalla figura di un consumatore sempre più evoluto, che cerca lo specialty coffee privilegiando luoghi più legati alla socializzazione e all’esperienza che a occasioni funzionali, e premiando le imprese che avranno fatto maggiori investimenti sulla sostenibilità ambientale ed economica, per consentire la giusta retribuzione della filiera.

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