Il tema della sostenibilità inizia ad avere riscontro nel mondo produttivo, ma anche nel settore del packaging.

Entro il 2030, secondo la visione “Plastic strategy” europea, tutti gli imballaggi in plastica immessi sul mercato europeo dovranno essere riutilizzabili o riciclabili “in modo efficace sotto il profilo dei costi”. In questo contesto ad aprile 2021 l’Italia ha recepito la Direttiva SUP (Single Use Plastic) per la riduzione dei prodotti monouso in plastica.

Il 46% degli italiani desidera un packaging green, ma la percezione è che GDO (Grande Distribuzione Organizzata) e industria non stiano facendo abbastanza (fonte Nomisma 2020). In effetti, l’offerta di prodotti 100% riciclabili e di pack biodegradabili non è di facile individuazione per tutte le tipologie di alimenti e possiede ancora costi elevati. Il mercato è in ritardo: solo il 16,4% delle aziende propongono pack ecosostenibili (fonte Nomisma 2020). Inoltre, i nuovi materiali devono assolvere al ruolo di conservazione e di estensione della shelf-life dei prodotti, ma allo stato attuale, presentano limitazioni d’impiego. 

“È emerso il trade off tra la funzione fondamentale della conservazione degli alimenti, che il packaging assolve, e la sostenibilità ambientale dei materiali. Questo trade off era già esistente ed emerso ancor di più durante la pandemia. La soluzione non è unica, ma l’approccio olistico e integrato anche nella fase di progettazione del packaging forse è la via più efficace. Integrato, ovvero che consideri le varie funzioni che assolve: conservazione degli alimenti e comunicativa”  interviene Giulia Bartezzaghi.

L’approccio olistico, dunque, citato più volte dagli esperti, pare una proposta di miglioramento da applicare su più livelli. Il tema della sostenibilità e della sicurezza alimentare si è intrecciato fortemente a quello dei MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti), poggiando le basi su normative che impongono sempre più stringenti limiti di migrazione, di composizione e di eco design. 

“Proseguiamo su questo percorso virtuoso dei MOCA. Dal punto di vista legislativo l’Italia è uno dei paesi che si è dotata di più leggi. E proseguiamo parallelamente con la sostenibilità, senza dimenticare però che la sicurezza prevale sull’aspetto ambientale finora. Ma bisogna ancora lavorare, è un discorso lungo che necessita di tempi e di nuove tecnologie. Non si possono avere improvvisamente tutti i materiali riciclabili, compostabili oppure eliminare la plastica”, rammenta Francesco Legrenzi (direttore Fondazione Carta Etica del Packaging).

 

Serena Pironi*, Francesca Agostini

*Tecnologa alimentare ERagg

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