La corretta gestione degli infestanti non passa solo attraverso l’affidamento delle attività a un’impresa di servizi opportunamente competente e qualificata. Un buon piano di gestione non può essere realizzato e applicato se, al di là della presenza dell’infestante o della corretta installazione di un dispositivo di monitoraggio, il “Pest Manager” non rivolge il suo sguardo allo scenario operativo nel suo insieme.
Gli aspetti di prevenzione giocano un ruolo da protagonista all'interno dello scenario
Pertanto il “claim” potrebbe essere “escludiamo gli infestanti” e limitiamo la loro eventuale/reale presenza attraverso la cura degli ambienti e le pratiche di pulizia e sanificazione.
Il tutto sotto la guida attenta di personale formato e competente che possa indicare tutte quelle situazioni a rischio e favorevoli alla proliferazione e alla diffusione degli animali infestanti: in questo caso, le raccomandazioni, i consigli, gli esiti delle ispezioni approfondite derivanti da ispezioni periodiche da parte di tecnici professionali e dei “pest control expert” sono fondamentali elementi di input per applicare le corrette pratiche preventive.
D’altro canto, si apre per i professionisti della disinfestazione anche una nuova opportunità di business, fornendo direttamente servizi di piccola manutenzione, proprio per applicare direttamente le tecniche di “pest proofing”.
Attività preventive
Molto spesso gli edifici di un’impresa alimentare e l’ambiente circostante presentano una serie di criticità “congenite”, dovute a una progettazione non attenta delle stesse strutture che facilita l’insediamento e la proliferazione degli infestanti.
In questo contesto, il disinfestatore professionale, che viene chiamato a gestire situazioni di infestazioni in contesti strutturalmente non ideali o con una gestione non attenta, ha il dovere di informare i propri referenti di queste mancanze, con lo scopo di far comprendere l’importanza di questi aspetti. Tale attività ricade a pieno titolo nelle attività preventive previste dalla gestione integrata degli infestanti (I.P.M.); trattasi inoltre di concetti che sono ampiamente trattati e sviluppati negli standard volontari di sicurezza alimentare (B.R.C., I.F.S., FSSC 22000 ecc).
Gli elementi da considerare possono riguardare caratteristiche esterne o interne agli edifici; in questa sede l’ambiente esterno del sito sarà oggetto di esame.
Gli aspetti strutturali e ambientali partono naturalmente dall’ubicazione del sito dell’impresa alimentare. Ognuno di essi è naturalmente calato in un contesto ambientale con le proprie peculiarità. È quindi necessario valutare cosa sia presente nei dintorni dell’edificio che ospiterà o che già accoglie attività produttive nel settore alimentare.
Linee ferroviarie, aziende agricole e zootecniche, siti di stoccaggio o di trasformazione di rifiuti, zone incolte, presenza di vegetazione di vario genere, corsi e ristagni d’acqua rappresentano solo alcune delle possibili fonti di infestazioni del nostro sito.
Dal punto di vista ambientale è anche necessario approfondire la presenza di specie non-target che potrebbero subire un impatto negativo dalle attività di pest management, con particolare riferimento alla presenza di fauna selvatica durante le attività di derattizzazione sia con esche rodenticide che con trappole.
La stessa presenza di verde ornamentale all’interno del perimetro aziendale o di vegetazione spontanea (boscaglia, macchie, vegetazione ripariale, ecc.) possono essere considerati un elemento di benessere per i lavoratori. Tuttavia, è necessario avere alcune attenzioni e predisporre determinati accorgimenti tali da evitare una propagazione verso l’interno degli infestanti che trovano nella vegetazione rifugio e riparo.
Per quanto riguarda la scelta di arbusti ed alberi, sono da preferirsi piante sempreverdi, che perdano il minor numero possibile di foglie, semi e frutti. Inoltre, l’eventuale presenza di foglie negli scarichi delle condutture potrebbe generare ristagni d’acqua che andrebbero a favorire la riproduzione di insetti, come le zanzare o altri ditteri.
Le chiome degli alberi e degli arbusti dovrebbero essere distanti dagli edifici non meno di 5 metri per evitare che roditori e insetti possano facilmente raggiungere gli stessi. È inoltre necessario che gli stessi rami non sovrastino le strutture.
Le piante devono essere posizionate con una densità non elevata sia per consentire l’ispezione delle zone verdi che per evitare di creare rifugi per gli infestanti.
Il taglio dell’erba e il costante monitoraggio della vegetazione incolta presente oltre il perimetro aziendale sono altri due aspetti da non sottovalutare, soprattutto per la prevenzione della presenza dei roditori.
Anche la disponibilità di acqua, quali laghetti o vasche ornamentali ma anche ristagni permanenti dovuti a uno scarso drenaggio del terreno, devono essere assolutamente evitate per impedire la proliferazione di insetti (es. zanzare) o l’attrazione di roditori o uccelli.
Non da meno, la presenza di depuratori rappresenta un punto critico da verificare e monitorare con attenzione.
Le aree di stoccaggio dei rifiuti dovrebbero essere posizionate a non meno di 10 metri dagli edifici di produzione. Fondamentale è il sistema di drenaggio dei liquidi che si potrebbero generare durante la permanenza dei rifiuti stessi.
Le procedure di pulizia sono naturalmente abbinate e associate alla gestione dei rifiuti e degli scarti di lavorazione. Non entrando nel merito della periodicità o delle metodologie, è necessario però ricordare come attività costanti di pulizia sono fondamentali per evitare, ad ogni livello (ambienti, macchinari, ecc.) l’insorgenza di infestazioni, nell’ambito delle attività di restrizione degli infestanti stessi.
Infine, a riguardo dell’illuminazione esterna dei siti e partendo dal presupposto che molti insetti sono attratti sia dalla luce ultravioletta (UV) che dalle radiazioni infrarosse (IR), è consigliabile che le postazioni luminose esterne siano previste a una distanza di 5-6 metri dall’edificio, chiaramente rivolte verso le porte. In questa maniera si eviterà che gli insetti si avvicinino alla struttura e si eviterà di creare punti di appoggio e di annidamento per gli uccelli.
Francesco Fiorente
Consulente in Pest Management