Il nuovo volto della tecnologia alimentare. La capacità di anticipare le tendenze future, di adattarsi alle nuove tecnologie e di incorporare principi di sostenibilità in ogni aspetto del lavoro diventa essenziale.
Nel corso degli ultimi decenni, la professione del Tecnologo Alimentare (TA per sintesi) ha compiuto un viaggio che definirei straordinario, evolvendosi da un focus tradizionale sulla produzione e conservazione degli alimenti a un ruolo centrale nell’innovazione tecnologica, nello sviluppo dei processi e nella sostenibilità dell’intera filiera (produzione, trasformazione, distribuzione, ristorazione).
Questo percorso ha visto i professionisti del settore adattarsi a sfide in continua evoluzione, dalla sicurezza alimentare all’ottimizzazione della catena di approvvigionamento, fino all’applicazione di tecnologie rivoluzionari e alla promozione di pratiche sostenibili.
Anche se ci sembra passato un secolo, basta ricordare come negli Anni ’80-90 la nostra attenzione era focalizzata proprio sulla qualità e sulla sicurezza alimentare che, a causa della nascente globalizzazione dei mercati, chiedevano una risposta più puntuale a livello di sistemi di gestione e di controlli per garantire standard più elevati su scala internazionale. Come TA abbiamo lavorato, grazie alle nostre competenze multidisciplinari, intensamente allo sviluppo di metodi per prolungare la conservazione degli alimenti, migliorarne la qualità e garantire la sicurezza per i consumatori, in primis con l’applicazione del Sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points).
Con l’avvento, alla fine del XX secolo, della biotecnologia e degli studi genomici, la professione del TA ha iniziato a occuparsi di tecniche avanzate con lo scopo di migliorare la resistenza delle colture, aumentare i rendimenti e produrre alimenti con caratteristiche nutrizionali migliorate. Questo periodo ha segnato l’inizio dell’era della “food science” che si è spinta nel cuore molecolare degli alimenti e ha aperto in questo modo un nuovo capitolo nella storia della produzione alimentare. Con l’arrivo del nuovo millennio, la crescente consapevolezza dei consumatori sugli impatti della dieta (dal greco dìaita regime, stile, tenore di vita, quindi alimentazione corretta, sana ed equilibrata) e sulla salute ha comportato un cambiamento significativo. I TA hanno iniziato a concentrarsi maggiormente sullo sviluppo di prodotti che fossero non solo sicuri e durevoli, ma anche benèfici per la salute anche sotto il profilo nutrizionale, supportando la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti con minor contenuto di grassi, zuccheri e sale, ovvero di alimenti arricchiti e funzionali, progettati per fornire benefìci aggiuntivi oltre alla nutrizione di base.
Negli ultimi anni, l’avvento dell’era digitale e l’aumento della preoccupazione per la sostenibilità hanno portato a una nuova ondata di innovazioni nel settore alimentare.
La digitalizzazione ha introdotto strumenti avanzati per la tracciabilità della filiera, la gestione della qualità e l’ottimizzazione dei processi produttivi, consentendo ai TA di lavorare con maggiore precisione ed efficienza. La sostenibilità è diventata un pilastro fondamentale, con un focus crescente sullo sviluppo di pratiche di produzione più ecologiche, sulla riduzione degli sprechi alimentari e sull’innovazione in ambito di packaging sostenibile.
Oggi, la professione del TA si sta orientando sempre più verso l’innovazione e la personalizzazione, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze specifiche di diversi gruppi di consumatori. Ciò include lo sviluppo di alternative vegetali alle proteine animali, alimenti personalizzati basati su genetica e microbioma individuale e l’utilizzo della IA (Intelligenza Artificiale) per prevedere le tendenze di consumo e ottimizzare le formulazioni dei prodotti.
Tuttavia, il viaggio è lungi dall’essere concluso. Le accelerazioni senza precedenti del progresso tecnologico e l’urgente necessità di soluzioni sostenibili per il nostro sistema alimentare globale, richiedono ai TA di essere ancora più agili, informati, innovativi. La capacità di anticipare le tendenze future, di adattarsi rapidamente alle nuove tecnologie e di incorporare principi di sostenibilità in ogni aspetto del lavoro non è più facoltativa, ma essenziale.
Non voglio dunque parlare delle solite “sfide del futuro” ai quali la nostra professione deve rispondere. Penso invece che sia giunta l’ora di diventare coscienti e consapevoli che, in questo contesto alquanto dinamico e impegnativo, la nostra professione si trova di fronte alla necessità imperativa di sviluppare nuove competenze. Oltre la conoscenza tecnica tradizionale, abbracciando la capacità di pensare in modo critico, di lavorare in modo interdisciplinare e di comunicare efficacemente con un pubblico trasversale.
Per tutti noi TA diventa fondamentale riuscire a dare la massima priorità e urgenza al bisogno di rinnovare l’approccio nel campo della tecnologia alimentare, puntando decisamente verso l’integrazione digitale. Questo cambiamento non si limita solamente all’adozione di nuovi strumenti tecnologici, ma implica una trasformazione culturale profonda nel nostro modo di pensare e operare da professionisti moderni.
Un vero e proprio adattamento darwiniano che testimonia come “la specie che sopravvive è quella che risponde meglio al cambiamento”, facendo prevalere i soggetti “che hanno imparato a collaborare e a improvvisare con più efficacia”.
L’incorporazione dell’intelligenza artificiale nei vari livelli della filiera alimentare segna l’inizio di un’era in cui decisioni le decisioni e le pratiche sostenibili sono destinate a diventare la norma, non l’eccezione. Questo passaggio verso una maggiore digitalizzazione e largo utilizzo di IA sarà il passo fondamentale da compiere per tutti noi verso il futuro, unendo tecnologia avanzata e sostenibilità per creare un sistema alimentare che sia resiliente, efficiente e attento alle necessità del nostro pianeta e del nostro mondo in continuo mutamento.
Massimo Artorige Giubilesi
Presidente Ordine dei Tecnologi Alimentari Lombardia e Liguria