Le caratteristiche ambientali, costruttive e logistico-organizzativo proprie della GDO non giocano a favore della prevenzione in quanto ambienti ampi, climaticamente favorevoli e dotati di ampie aperture agevolano notevolmente la circolazione delle mosche.
Le misure preventive, o di lotta indiretta, sono focalizzate sull’impedire l’accesso dell’infestante e sul limitarne la libera circolazione all’interno della struttura. Le misure di lotta indiretta che possono essere attuate nella GDO sono essenzialmente legate all’applicazione di zanzariere alle aperture finestrate e la dotazione di generatori di flussi laminari d’aria agli ingressi; ulteriori misure di prevenzione che possono essere attuate a specifica protezione delle matrici alimentari maggiormente attrattive sono l’adozione di specifici banchi dotati di chiusura sul lato operatore e con rifiniture anti-insetto.
Nella prevenzione delle intrusioni giocano poi un ruolo determinante anche le misure organizzativo-gestionali che vertono sulla formazione e sulla sensibilizzazione del personale ad adottare corrette pratiche che concorrano a limitare la circolazione dell’infestante (es. chiusura porte), segnalare prontamente eventuali presenze anomale (es. esplosioni demografiche), ridurre l’attrattività degli scarti, ecc.
Le misure di lotta diretta sono tutte quelle attività finalizzate non ad interferire con la circolazione spazio-temporale delle mosche bensì puntano all’aumento della mortalità all’interno della popolazione infestante. In sostanza, le tecniche attuabili nei locali magazzino e di vendita sono essenzialmente basate sull’abbattimento attraverso l’impiego di sostanze insetticide e la cattura massiva attraverso l’impiego di trappole attrattive (UV-A e/o cromotropiche) abbinate a sistemi di cattura (es. pannelli collanti) o di abbattimenti (es. griglie elettrificate).
L’impiego di formulazioni insetticide o insetto-repellenti, seppure permettano una rapida riduzione della popolazione, trovano limiti applicativi legati al conseguente aumento della contaminazione chimica ambientale con potenziali rischi di contaminazione degli alimenti. La lotta insetticida in ambiente interno è pertanto da considerare quale ultima risorsa applicabile.
La lotta deve essere incentrata prevalentemente sulla corretta manutenzione e gestione degli spazi esterni e sulla corretta ed efficace attuazione di misure di prevenzione antintrusione e di protezione meccanica degli alimenti suscettibili.
L’impiego, ai fini di monitoraggio e lotta dei ditteri sinantropi, delle trappole ad emissione UV, seppure possano sembrare dispositivi innocui e di facile gestione, deve sottostare ad una rigorosa valutazione e progettazione considerato che le emissioni UV possono essere nocive per la vista e di conseguenza l’installazione deve evitare che il campo visivo dei lavoratori ricada ripetutamente e per un periodo prolungato nel raggio di emissione delle lampade.
Le azioni di lotta basate unicamente sulle misure di lotta diretta (chimica) non offrono quasi mai una protezione completa e agiscono unicamente sulle conseguenze di un problema e non sulle sue reali cause.
Moreno Dutto, Studio di Entomologia e Fitopatologia Applicate
Francesco Fiorente, Consulente in Pest Management
articolo tratto da Produzione&Igiene Alimenti, aprile 2021