Questi numeri segnalano che il valore del preaffettato del Culatello di Zibello Dop supera per la prima volta la soglia del 50% dell’intera produzione annua. Un risultato ribadito con soddisfazione dal Consorzio di Tutela nel comunicare i dati 2024 che si chiudono, come accennato poco sopra, con un fatturato al consumo di 18,5 milioni di euro. Quello legato alle vaschette è un traguardo storico, perché mai raggiunto nei 15 anni dalla fondazione del Consorzio. Solo nell’anno record del 2022 (con 102.591 culatelli marchiati quando la produzione ripartì completamente post Covid) ne erano stati destinati di più, con 40.171. Complessivamente, su un fatturato al consumo di 18,5 milioni di euro, 10,2 arrivano proprio dal preaffettato (nel 2019 erano 7,3) con 1,07 milioni di vaschette immesse sul mercato.
Il Consorzio del Culatello di Zibello DOP racchiude tutte e 21 le aziende produttrici della DOP per un comparto da oltre 250 addetti e un fatturato alla produzione di 11,5 milioni di euro. Nei dati economici 2024 inoltre la quota export si attesta su un 25%: i Paesi dell’area UE (in primis Francia e Germania), insieme con la Svizzera, rappresentano l’88% della quota estero, ma cresce anche il Nord America, con Canada e Stati Uniti (6% complessivo), oltre ai paesi asiatici (4%). Il normal trade si conferma il principale canale di commercializzazione del prodotto, con una quota pari al 60%, mentre la grande distribuzione organizzata rappresenta il restante 40%.
La crescita dell’ultimo anno assume ancor più importanza in un anno dove il reperimento di materia prima per il prodotto certificato è stata particolarmente complicata e difficile. Rispetto al 2023, il calo nelle marchiature è stato del 9,5%, con 294 chilogrammi destinati rispetto ai 325mila dell’anno precedente. La contrazione risente soprattutto dell’aumento dei costi come spiegato dal presidente del Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello DOP Romeo Gualerzi: “Nel 2020, il prezzo medio della coscia di suino con osso era di 3,73 euro al chilo; attualmente, dato 2024, siamo arrivati a 6,08: quasi il doppio. Sono quotazioni stratosferiche che si traducono in un inevitabile riduzione dei consumi dovuta a un minor potere di acquisto”. Il Consorzio sta attualmente applicando regole più stringenti sul disciplinare, con controlli moderni in grado di garantire maggiori garanzie; applicazioni che in parte riducono la disponibilità di cosce sul mercato. In ogni caso, secondo Gualerzi, “siamo ben oltre la media storica di 60mila culatelli marchiati: il 2022 ha rappresentato una eccezione, visto che dopo lo stop dovuto dal Covid avevamo esaurito le scorte, e da quest’anno puntiamo a raggiungere gli 80mila. Ma la cosa più importante sarà stabilizzare il mercato. Oltre a intensificare sempre di più l’attività promozionale in Canada, Cina, Giappone e Usa dove il consumo di suini è molto elevato”.