I dati economici 2024 segnalano che negli ultimi tre anni l’incidenza delle vaschette sul giro d’affari complessivo è passato dal 25% all’attuale 33%. Tra i dati positivi, bene l’export con un +6% rispetto al 2023, sfiorando i valori pre-Covid. La quota export è così salita al 16%, portando il fatturato a 74 milioni di euro. 

Si è quindi chiuso in positivo il 2024 del Consorzio della Coppa di Parma IGP, l’ente di tutela che racchiude 21 aziende associate per un comparto da oltre 500 occupati tra addetti diretti e lavoratori legati all’indotto.

Nell’ultimo anno i volumi sono rimasti costanti rispetto al 2023, con 3,9 milioni di chilogrammi di carne lavorata, di cui 1,9 destinata al prodotto certificato per un fatturato alla produzione di 31 milioni di euro. È l’aumento del costo della materia prima (ovvero la porzione muscolare del collo del suino) che continua a essere l’elemento critico per i produttori, un trend difficile da contrastare, con un +21% registrato negli ultimi tre anni.

Tornando alle buone notizie sul fronte soprattutto dal preaffettato, il Consorzio segnala che sono stati 415mila i chilogrammi di prodotto certificato destinato alle vaschette, che con 25 milioni di euro a valore rappresentano un terzo del fatturato complessivo; una crescita costante che dal 25% del 2021 è arrivato all’attuale 33% dell’indotto. A beneficiarne è stato soprattutto il comparto della Gdo, che con una quota del 70% rappresenta il canale di commercializzazione principale.

Rispetto ai buoni risultati sul fronte delle esportazioni con l’export passato dal 10% dell’anno scorso all’attuale 16%, avvicinandosi così ai livelli pre-pandemia quando la quota sfiorava il 20%, la principale area di destinazione è rappresentata dai paesi dell’Unione Europea come Germania, Francia, Belgio e Olanda. Mentre il Canda si conferma il singolo maggior importatore. “Proprio sull’estero dobbiamo investire sempre di più, a maggior ragione dopo l’ultima modifica al disciplinare che ci garantisce un prodotto di qualità superiore grazie a metodi di controllo moderni e precisi” ha confermato Fabrizio Aschieri, presidente del Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP.

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